Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 10:45.
«Anche la gente che guarda dalle finestre viene uccisa a Tripoli». Mentre «a Grand Square si assiste allo scempio di una sessantina di civili, uccisi dall'esercito». Esercito rinfoltito da «un gran numero di mercenari stranieri». Sfogliando le pagine di Twitter - il social network che consente agli utenti di postare messaggini di 140 caratteri e che secondo molti esperti internazionali sta avendo un ruolo chiave nel velocizzare le rivolte in corso in Nord Africa e Medio Oriente - si ha un quadro ancora drammatico della Libia. Un paese nel caos dove le cifre tra le vittime degli scontri, iniziati il 18 febbraio, ballano tra 1.000 e 10mila. Mentre le spiagge vengono trasformate in fosse comuni.
La rivoluzione in Libia vista dagli occhi dell'inviato Twitter
Leggendo Twitter, nelle pagine "Lybia", "Bengazi", "Gheddafi", si ha anche la sensazione che si è arrivati allo scontro finale tra il movimento dei pro-democratici e il regime di Gheddafi. E che Tripoli sia ormai l'ultima roccaforte che separa i cittadini libici dalla fine della dittatura. «Misurata è ormai fuori dal controllo di Gheddafi e tutti i cittadini sono armati, pronti a difendersi», scrive l'utente Iyad El-Baghdadi. Altri tweets confermano che la zona est del paese è «tranquilla» e si organizzano spedizioni verso Tripoli. Anche la citta di Zuara, a 120 km a ovest di Tripoli - posta Serena Chaudhry - è ora sotto il controllo delle milizie anti-Gheddafi.
L'utente Morrison scrive che «la gente sta cercando di fuggire disperatamente da Tripoli», dove mercenari stranieri, anche di paesi vicini del Nord Africa stanno creando terrore.
Gli utenti riportano anche le dichiarazioni rilasciate oggi dal ministero della Difesa in Francia Alain Juppè, che si è augurato oggi «di tutto cuore» che Muammar Gheddafi «viva i suoi ultimi momenti da capo di stato» in Libia. E polemizzano con la cantante Beyoncè che lo scorso anno ha accettato di esibirsi in un concerto privato per il figlio di Gheddafi, Moutassim, detto Hannibal, ricevendo in cambio un assegno da 2 milioni di dollari.