Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 18:24.
Di mezzo c'è la promessa che sarebbe stata fatta a Gino Bucchino, medico di origine fiorentina, eletto nelle liste Pd degli italiani all'estero, della rielezione e di 150mila euro per affrontare le spese elettorali. In cambio del suo ingresso nel gruppo dei responsabili, puntello della maggioranza a Montecitorio. Offerta gentilmente rispedita al mittente. È stato lo stesso parlamentare, militante nel Pci dai tempi della scuola, a raccontare l'accaduto oggi in una conferenza stampa a Montecitorio. «Poco più di tre settimane fa sono stato contattato da una persona che si è qualificata come esponente di Rifondazione Socialista che mi ha offerto di entrare nei responsabili mantenendo però le mie idee di sinistra».
Bucchino: la mia è una denuncia politica
Non fa il nome della persona Bucchino, ma chiarisce solo che «non è un parlamentare». Però aggiunge un dettaglio. «La persona che mi ha contattato - racconta ancora il parlamentare - mi ha detto di aver parlato fino alle 2 di questa notte con Verdini e che dunque per il mio passaggio nelle file della maggioranza era tutto a posto». Non mostra prove del contatto il parlamentare e, alla domanda se a chiamarlo sia stato Filippo Fiandrotti, l'unico nome che compare sul sito di Rifondazione socialista, glissa. «Non confermo e non smentisco». Nessun riscontro mostrato ai cronisti ma Bucchino riferisce di «un sms» e almeno «due telefonate» che proverebbero il tentativo di aggancio e comunque si dice pronto a fornire tutti i dettagli alla magistratura «se riterranno di convocarmi». La sua, precisa però, è una «denuncia politica»
Verdini smentisce: non lo conosco, mai offerto denaro
E, in effetti, passano solo poche ore e le reazioni fioccano. Il primo è il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. «Perché vi stupite? Se volete vi porto altri 20 di questi esempi». Poi arrivano le smentite. A cominciare dal coordinatore del Pdl, Denis Verdini. «Ancora una volta - afferma in una nota - si cerca di trasformare quello che dal 14 dicembre scorso è un problema politico per l`opposizione in un inesistente caso di compravendita di parlamentari. Prima ha tentato Fini, seguito a ruota dalla sinistra, oggi Bucchino, cui ha subito fatto seguito Casini». Io, assicura Verdini, «non so chi si Bucchino, non so quindi - sostiene - chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. La notizia è totalmente destituita di fondamento. E avverto fin d`ora che denuncerò chiunque propaghi certe menzogne. Quanto a Casini, faccia i 20 nomi che dice. Sono qui che aspetto di leggerli». Scaramucce che proseguono con la replica di Casini. «Se l'onorevole Verdini intende polemizzare su una battuta fatta in Transatlantico, liberissimo di farlo. Per quanto mi riguarda, per costume personale ho sempre usato le armi della politica e di un'etica pubblica che l'onorevole Verdini farebbe bene a rispettare».