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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 18:00.
Li ho fregati grazie alla mia «batteria di avvocati» anche «se anche se io avevo torto...torto...». Sono alcune delle parole che Vittorio Emanuele di Savoia pronuncia in un video, pubblicato dal Fatto quotidiano, registrato nel 2006 da una telecamera nascosta nella cella del carcere di Potenza, dove l'erede della casa reale si trovava per via dello scandalo "Vallettopoli".
La vicenda
Vittorio Emanuele, parlando con un compagno di cella ammette la propria colpevolezza nel caso dell'omicidio di Dirk Hamer, il 19enne tedesco morto nel 1978 dopo essere stato colpito da due colpi di fucile alla gamba destra mentre era su una barca al largo dell'isola di Cavallo, in Corsica. Cosa accadde? L'erede di casa Savoia si trovava su una barca vicino a quella del giovane. Durante una colluttazione con il medico Nichi Pende, Savoia sparò con il suo fucile colpendo Dirk Hamer che stava dormendo un una barca vicina. Questi non morì sul colpo ma dopo quasi 4 mesi di agonia, durante dovette subire l'amputazione di una gamba e altri 13 interventi. Vittorio Emanuele venne arrestato e rilasciato dopo sette settimane. Nel 1991, dopo 13 anni di processo, la corte d' assise di Parigi lo assolse dall' accusa di omicidio
Le parole di Savoia nel video
«Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era (parola incomprensibile, ndr) steso, passando attraverso la carlinga. Una pallottola trenta zero tre» dice Vittorio Emanuele di Savoia nel video. Nel video si vede l'erede di casa Savoia nella cella con una maglietta bianca con la scritta Nissan sulla schiena, appoggiato a una branda superiore di un letto a castello, mentre racconta la storia a un altro recluso. Prima di spiegare i dettagli del colpo di fucile contro Dirk, il principe si vanta di aver gabbato il Tribunale di Parigi che l'aveva assolto grazie alla sua «batteria di avvocati». Ricorda quel «processo, anche se io avevo torto...torto...» e aggiunge: «Devo dire che li ho fregati... Eccezionale. Il Procuratore aveva chiesto 5 anni e 6 mesi. Ero sicuro di vincere».
Infatti «mi hanno dato sei mesi con la condizionale: sei mesi, c'era un`amnistia, non l'hanno neanche scritto. Sono uscito», continua ridendo. Già nel 2006 alcuni giornali avevano pubblicato stralci di questa intercettazione ambientale, nella quale Vittorio Emanuele si vantava di aver «fregato» i giudici francesi e ricostruiva la traiettoria delle fucilate, ma il principe aveva spiegato che si trattava di «notizie talvolta manipolate o non vere».