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Fassino vince le primarie di Torino con il 55 per cento dei voti. Affluenza record

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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2011 alle ore 15:04.

53.000 partecipanti è un record per le primarie di Torino, non era accaduto nel 2009 e nemmeno nel 2007. Un elettore su quattro è andato a votare per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. Ne è risultato premiato con oltre la metà dei voti Piero Fassino (oltre il 55%), ultimo segretario dei Ds che ha battuto di un buon margine Davide Gariglio, consigliere regionale (già presidente del consiglio nella giunta Bresso).

Per l'ex ministro è una vittoria tutt'altro che scontata, il duello con Gariglio è stato acceso, aspro in alcuni casi, fino alle ultime battute della campagna elettorale. I due si sono contesi l'elettorato democratico (e di centrosinistra) a tutto campo, senza steccati, come dimostra il risultato, tra le diverse aree Pd, dai cattolici, alla sinistra, ai rottamatori. Adesso è possibile dire che l'appoggio di Sergio Chiamparino a Fassino ha portato, almeno fin qui, la dote sperata. A fare la differenza sembrano essere stati anche il peso politico e la riconoscibilità di un candidato che pur da dirigente di partito nazionale non ha dimenticato la sua provenienza. E che con Torino (da dove ha cominciato il suo cammino politico) ha mantenuto rapporti e un certo radicamento.

Il dato sembra dire anche come i democratici sappiano riconoscere e apprezzare candidati che siano espressione del partito, è il caso a Torino non solo di Fassino ma anche di Gariglio. E come rispondano in situazioni come queste con una buona partecipazione allo strumento delle primarie. È evidente la differenza con Milano, dove le primarie (avvenute solo pochi mesi fa) alle quali non correva alcun candidato politico per i democratici, hanno ottenuto una risposta diversa, sia in termini di partecipazione che di risultato. L'architetto Stefano Boeri, appoggiato dal Pd, ma senza un passato da politico alle spalle, è stato battuto da Giuliano Pisapia.

Davide Gariglio da subito riconosce la vittoria di Piero Fassino e si congratula con lui. «Da domani – annuncia – lavoreremo tutti insieme per far vincere il centrosinistra». Poi sottolinea la validità dello strumento primarie, «d'ora in poi – dice –nessuno potrà più metterle in discussione».E rimarca come a Torino, «a differenza di altre città la proposta di rinnovamento più forte sia arrivata dal Pd». L'invito al vincitore è a tenere conto nel programma delle idee di rinnovamento delle quali Gariglio e i suoi si sono fatti promotori, «per andare oltre la continuità con il passato».

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Non solo il confronto con il centrodestra, ma anche quello interno al partito e al centrosinistra impegneranno ora l'ex segretario Ds. Gli altri partiti della coalizione lamentano primarie "schiacciate" sui democratici, e promettono di adoperarsi perché, da questo punto di vista, il resto della campagna elettorale cambi registro.

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