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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2011 alle ore 08:12.

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Una fondazione per i caduti di paceUna fondazione per i caduti di pace

Nel giorno dell'anniversario della morte di Nicola Calipari, è nata ieri a palazzo Chigi la «Fondazione Memoriale Caduti di Pace». I soci fondatori sono Gianni Riotta per Il Sole 24 Ore, Luigi Gubitosi per Wind Telecomunicazioni, il genearle Alberto Ficuciello e l'avvocato Francesco Gianni. Presidente è stato nominato il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, mentre Giuliano Amato è co-presidente.

L'obiettivo è la realizzazione di un memoriale, cioè un monumento per i caduti: «Non è retorica, è un modo vero, serio e autentico di sollecitare una riflessione su questo modo di intendere le missioni di pace e l'impegno dell'Italia del mondo», sottolinea Letta.

Il sottosegretario ricorda che sulle pagine del Sole 24 Ore il direttore Gianni Riotta, all'indomani dell'attentato di Kabul che nel 2009 costò la vita a sei parà della Folgore, «pubblicò in rassegna i nomi degli eroi. Era il settembre del 2009: erano 138 i caduti e lui pubblicò la foto di tutti, annunciando che lanciava questa iniziativa. Sono passati meno di due anni e oggi quei 138 sono diventati 167». Per il direttore Gianni Riotta questa iniziativa e lo stesso numero crescente dei caduti sono «un potentissimo farmaco contro ogni tentazione di retorica» ma anche un veicolo di trasmissione dei «migliori valori dell'unità nazionale soprattutto per insegnare ai giovani la storia e i valori».

Alberto Ficuciello già fu a capo delle missioni italiane di pace all'estero ed è il padre di Massimo, capitano dell'Esercito scomparso nell'attentato a Nassiriya del 12 novembre 2003. Il generale ha ricordato come «per avere un reale valore il memoriale deve essere un monumento vivente, che continui nel tempo. A poco varrebbe una rappresentazione iconografica». L'amministratore delegato di Wind, Luigi Gubitosi, sottolinea che «il nostro obiettivo è quello di raccogliere i fondi per creare un memoriale, ma mi auguro che la fondazione possa estendere la sua attività con iniziative volte a promuovere la conoscenza e la consapevolezza di quanto bene è stato fatto dai nostri in missione» e «assistere le famiglie di chi ci ha lasciato nel compiere il proprio dovere».

Francesco Gianni, senior partner dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo & Partners, ha curato lo statuto e definito l'assetto organizzativo del progetto. Osserva: «Vogliamo che questa fondazione rappresenti la memoria collettiva e il profondo sentimento di gratitudine verso tutti coloro che ogni giorno si impegnano a favore della pace, fino al punto di mettere in gioco la propria vita per questo ideale».

Hanno portato la loro testimonianza convinta anche il vicesindaco di Roma, Mauro Cutrufo, e il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto. Cutrufo ha sottolineato come il memoriale possa testimoniare anche il lavoro «straordinario dei nostri soldati in missione oggi. Un muoversi sul campo del tutto nuovo rispetto al passato - ricorda Cutrufo - visto che l'indicazione è: non si spara un colpo, ma occorre difendersi, perché possono sparare molti colpi». Crosetto ha messo in evidenza l'indiscussa e totale partecipazione del ministero della Difesa al progetto. Tra gli altri manager presenti alla cerimonia di palazzo Chigi, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e l'ad di Atlantia, Giovanni Castellucci.

Il consiglio d'amministrazione della fondazione, d'intesa con le istituzioni interessate, deciderà il luogo del memoriale: fin da novembre, peraltro, hanno dato la loro disponibilità il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, e il titolare della Difesa, Ignazio La Russa. L'iniziativa ha avuto anche l'adesione del presidente della Camera, Gianfranco Fini, di Enrico Letta (Pd) e di Pier Ferdinando Casini (Udc).

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