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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 21:00.

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Yara, spunta la pista delle due armi (e dei due dna?)Yara, spunta la pista delle due armi (e dei due dna?)

Dopo la conferma del ritrovamento di una traccia genetica sul corpo di Yara Gambirasio, corrispondente a un profilo maschile, oggi è emerso il particolare, non confermato ma nemmeno smentito dagli inquirenti, dell'isolamento di un secondo Dna, questa volta femminile. E secondo indiscrezioni gli investigatori starebbero per avviare le prime comparazioni sui profili genetici acquisiti nel corso delle lunghe indagini. Ma su questa parte delle investigazioni, ovviamente, il riserbo è assoluto.

Due oggetti diversi
Dalle prime risultanze anatomopatologiche, i medici legali hanno riscontrato lesività differenti attribuibili ad almeno due oggetti diversi, una lama e un altro oggetto invasivo, una pietra o qualcos'altro che non è stato ancora individuato con certezza. Queste risultanze naturalmente comportano scenari diversi che, come hanno precisato gli stessi inquirenti, sono tutti da valutare con attenzione. L'omicidio potrebbe essere stato commesso da due persone diverse con un'arma ciascuno, o da una persona sola che prima ha colpito e poi infierito sul corpo con due armi diverse.

«L'orco è anche dentro di noi»
«L'orco è anche dentro di noi, dobbiamo vigilare affinchè il mostro che è dentro di noi non prevalga, non prevalga la cattiveria». Lo ha detto l'arciprete della Basilica di San Pietro, il card. Angelo Comastri, parlando con i giornalisti del significato della Quaresima a margine della presentazione del libro «Basilica di San Paolo fuori le Mura. Fede e spazio sacro», edito da Sangiorgio Editrice, all'ambasciata italiana presso la Santa Sede. «Mi hanno molto colpito le parole con cui il parroco di Brembate ha commentato il fatto drammatico dell'uccisione di Yara - ha spiegato Comastri -. Quel parroco ha detto che dobbiamo prendere atto che l'orco, il mostro, è in mezzo a noi. La giustizia faccia il suo corso ma vorrei aggiungere che l'orco è anche dentro di noi e dobbiamo vigilare affinchè non prevalga». (Ansa)

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