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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2011 alle ore 06:37.

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di Marco Mobili

Il 90,2% dei contribuenti italiani dichiara al fisco meno di 35mila euro e soltanto lo 0,17% delle persone fisiche denuncia redditi superiori a 200mila euro. Non solo. Dalle nuovissime elaborazioni fornite dal Dipartimento delle Finanze sulle dichiarazioni 2010 per i redditi percepiti nel 2009, i ricchi d'Italia sono in calo del 7 per cento.

Niente crisi per Tasse Italia Spa (di Mauro Meazza e Marco Mobili)

Redditi giù in Lombardia ed Emilia (di Gianni Trovati)

Da metà aprile il redditometro a doppio binario - Il fisco sulle tracce delle spese dei contribuenti (di Marco Bellinazzo e Antonio Criscione)

La geografia del reddito: mappa.

La suddivisione per attività economica e per classi di reddito

Dei circa 5.300 contribuenti persi nel 2009, poco più della metà (2.755) sono lavoratori dipendenti (-6,1%), i pensionati sono 124 in meno (-0,6%), mentre i cosiddetti contribuenti «indipendenti» si riducono di 2.405 unità, con un calo di quasi il 20 per cento. Secondo i redditi 2008 questa "microclasse" di contribuenti agiati era composta per il 58% da lavoratori dipendenti, per il 26% da pensionati e per il rimanente 16% dagli «indipendenti».

I dati, elaborati quasi a tempo di record, si riferiscono alle sole persone fisiche che hanno inviato al fisco, entro il 5 ottobre scorso, i modelli Unico 2010 e 730 o sono stati denunciati dal sostituto d'imposta con il modello 770. La flessione dei "ricchi", a ben vedere, rispecchia una riduzione più generale dei contribuenti Irpef che sono complessivamente diminuiti rispetto all'anno 2008 di circa 280mila soggetti. Un 10% in meno riguarda ragazzi con età inferiore a 24 anni, mentre più contenuta (al 3%) la contrazione dei contribuenti Irpef compresi nella fascia di età tra i 25 e 44 anni di età. Un calo giustificato dall'amministrazione con le minori possibilità di accesso al mercato del lavoro e in particolare alla riduzione dell'occupazione temporanea.

Ciò che emerge a chiare lettere dalle dichiarazioni 2010, infatti, è il forte impatto della crisi economica che ha interessato i redditi di dipendenti, pensionati, autonomi e imprenditori individuali. La crisi, iniziata nel quarto trimestre del 2008, ha manifestato i suoi effetti con un calo del 5% del Pil reale e del 3% del Pil nominale. Ma, come spiegano dal dipartimento delle Finanze, sia le basi imponibili che il gettito hanno sostanzialmente tenuto grazie soprattutto all'attività di recupero della lotta all'evasione (si veda il servizio nella pagina precedente). L'Irpef versata nel 2009 è stata pari a oltre 146,4 miliardi che con un +0,2% è sostanzialmente pari a quella del 2008, di cui 89,5 versata dai dipendenti (-0,8%) e 47,7 miliardi pagata dai pensionati (+5,8%). Crolla del 14,6% l'Irpef versata da autonomi e imprenditori, grazie soprattutto sia al sensibile incremento dei contribuenti in perdita e al calo dei redditi di partecipazioni sia anche per le nuove metodologie di analisi adottate dall'amministrazione. Infatti, per i redditi dichirati dalle imprese Irpef e dagli autonomi le elaborazioni riguardano solo i contribuenti che hanno operato per l'intero anno solare e non più quelli attivi solo per una frazione d'anno. Inoltre, anche per le imprese familiari l'analisi evidenzia il differenziale esistente tra il reddito dichiarato dall'unità imprenditoriale e il dato soggettivo del reddito ripartito tra tutti i componenti della stessa impresa familiare.

Se si guarda ai redditi medi dichiarati dai contribuneti Irpef, quelli dei dipendenti (pari a 19.790 euro) si sono ridotti solo dello 0,8% rispetto al 2008, mentre i redditi da pensione sono cresciuti del 4,7% (14.600 euro). Bene anche quelli degli autonomi, in crescita del 2,5% (42.240 euro) mentre crollano di quasi il 7% i redditi di partecipazioni (studi associati e ditte individuali) che si attestano in media sui 16.160 euro. Il reddito medio degli imprenditori che operano in contabilità semplificata scende del -2,83% e ora sfiora i 19mila euro, mentre i soggetti che svolgono la loro attività in contabilità ordinaria dichiarano al fisco poco meno di 38mila euro (-5,3% ripeto al 2008).

Dai dati relativi alle attività svolte, ripartiti in 22 macrocategorie, emerge che nel 2010 sono stati 39.717 gli sportivi e soggetti impegnati nello spettacolo che hanno dichirato al fisco redditi Irpef per poco meno di 24mila euro. Nel commercio il reddito medio Irpef è risultato pari a 17.703 euro. Dalla sanità e dall'assistenza i 205.577 contribuenti Irpef hanno denunciato un reddito medio di oltre 48mila euro, mentre per più di 535mila professionisti (raggruppati tra attività scientifiche e tecniche) i redditi sono perfettamente in linea con il limite massimo della media nazionale, pari a 35mila euro.

Dalle tabelle elaborate dal fisco non può sfuggire, infine, che i contribuenti Irpef, tra carichi di famiglia, abbattimenti dei redditi di lavoro dipendente e pensioni, ecoincentivi, ristrutturazioni edilizie, sconti per lo sport dei figli, crediti d'imposta e bonus per la sicurezza e tanto altro ancora, hanno beneficiato complessivamente di bonus (detrazioni d'imposta, oneri detraibili al 19 e quelli al 20%) per oltre 58 miliardi di euro. Sconti in calo del 9,3% rispetto al 2008 e che in media valgono 1.397 euro. La media sale a 1.670 se si considerano gli oltre 21,5 miliardi di oneri deducibili.

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