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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2011 alle ore 12:53.

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L'Italia fa ufficialmente parte della coalizione che sta attaccando dall'alba di domenica la Libia. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha detto che l'Italia ha aderito alla colazione che agisce in base alla risoluzione Onu 1973 con l'obiettivo di salvaguardare la vita dei civili in Libia. «Ieri sera intorno alle 23, abbiamo avuto richiesta formale di assetti da parte di altri paesi - ha detto La Russa - e dalle 23:59 abbiamo dato la disponibilità di otto aerei: quattro caccia e quattro Tornado in grado di neutralizzare i radar». Dopo l'annuncio del ministro, questa sera, dall'aeroporto di Trapani Birgi sono decollati in tre momenti sei Tornado italiani.

Gli sviluppi militari da Trapani a Cagliari
Nella base di Trapani Birgi, sede del comando del 37esimo stormo dell'aereonautica militare, sono in arrivo gli aerei Euro Fighter 2000 usati per la difesa da eventuali attacchi. È questa l'unica novità rispetto allo stato di allerta scattato ieri dopo l'attacco dei mezzi francesi e americani alla Libia. La notte è trascorsa «con la predisposizione per affrontare minacce che - dicono alla base - per fortuna non sono arrivate». L'attenzione sembra quindi rivolta alla difesa più che all'attacco. Rimangono schierati sulla pista gli aerei Awacs, una sorta di radar volanti, F16, Tornado, F18 canadesi atterrati ieri e gli elicotteri «pronti a decollare questi ultimi - spiega il capitano Angelo Mosca, pilota elicotterista - per prestare aiuti agli equipaggi in difficoltà o colpiti dal nemico». Primi ad arrivare nella base aerea sarda di Decimomannu sono stati gli spagnoli con un tanker e 4 caccia F18 del 47esimo Gruppo Torrejon. Nelle prossime ore sarà il turno degli aerei dell'aviazione degli Emirati Arabi Uniti che parteciperanno insieme ai velivoli della Nato alle operazioni sui cieli della Libia. Nella grande struttura militare in provincia di Cagliari, sono arrivati anche i canadesi con un aereo da trasporto.

Mullen, no fly zone operativa ma obiettivi limitati
L'ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli stati maggiori, ha annunciato che la no fly zone è stata effettivamente imposta sui cieli libici ma ha precisato che gli obiettivi della campagna internazionale in Libia sono «limitati», come del resto annunciato dal presidente Barack Obama, e non mirano alla cacciata di Gheddafi. La portaerei francese Charles de Gaulle che parteciperà alle operazioni aeree degli occidentali ha lasciato questa mattina anche il porto militare di Tolone. Da Decimonannu i caccia si leveranno in volo verso la Libia per missioni di guerra ed è forse la prima volta che questo accade, visto che la base sarda destinata all'addestramento. Lo stato d'allerta è sempre quello Alfa, che probabilmente crescerà al momento del decollo delle prime missioni dei caccia alleati verso la Libia. Il livello di allerta è cresciuto intorno alla base. Rinforzati tutti i controlli delle forze dell'ordine in particolare nelle vicinanze dei punti sensibili come porti, aeroporti e stazioni ferroviarie. A Decimo è stato richiamato in servizio il personale che in genere nel fine settimana gode del giorno di riposo. Nella base sarda prestano servizio oltre 800 militari. Da oltre 50 anni vi si svolge attività di addestramento al tiro aria-suolo e al combattimento aereo. Il suo ruolo riguardo alle operazioni contro la Libia sarà relativo alle operazioni di rifornimento, rischieramento e stazionamento dei velivoli dell'alleanza impiegati nei raid. Proprio nel sistema di rifornimento contemporaneo di più velivoli, la base vanta tecnologie all'avanguardia uniche in Europa con 51 i punti di distribuzione veloce, nominati pantografi (sistema Hrs), presenti sulla linea di volo.

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