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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2011 alle ore 19:22.

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Flavia Perina in un'immagine d'archivioFlavia Perina in un'immagine d'archivio

Il suo avvicendamento alla guida del Secolo d'Italia era già nell'aria nonostante i tentativi dei finiani di contrastare il suo esonero. Ma oggi Flavia Perina ha dato notizia dell'improvviso addio. «Ho appreso, da una lettera a firma del presidente del nuovo consiglio di amministrazione del "Secolo d'Italia", Giuseppe Valentino, del mio "esonero" dalle funzioni di direttore politico. La lettera mi è stata consegnata da una impiegata».

Non ancora sciolto il nodo della successione
Nel testo si afferma che l'esonero «ha effetto immediato» e che il cda «gradirebbe molto poterle affidare la rubrica settimanale "D'altro canto" che sarà quanto prima attivata per consentire anche argomenti in dissenso rispetto alla linea editoriale». Linea editoriale che rimane per il momento avvolta nel mistero, così come non è stato ancora sciolto il nodo del nuovo direttore (anche se avanza l'ipotesi di affidare a Luciano Lanna, già direttore responsabile, il timone della testata). «Di fatto, la mia estromissione dal "Secolo", senza neppure l'indicazione di un altro nome per la direzione - prosegue Perina - configura a tutti gli effetti una "cacciata", portata a termine con l'arroganza e della prepotenza senza idee che caratterizza, purtroppo, il cosiddetto Popolo della libertà».

La solidarietà dei finiani: dal Pdl un gesto autoritario
Alla Perina giungono immediatamente gli attestati di stima dei colleghi di Fli. Dal vicepresidente Italo Bocchino che parla «di gesto autoritario a conferma della volontà punitiva del Pdl nei confronti di chiunque non esprima gratitudine cieca al capo» al capogruppo finiano alla Camera, Benedetto Della Vedova, che attacca «una destra passatista che rifiuta la competizione delle idee perché conosce solo la forza del potere». Durissimo anche il commento dell'ex amministratore unico della testata, Enzo Raisi, che non usa mezzi termini. «Quanto è stato fatto è una vergogna per la libertà di stampa e una macchia indelebile per una comunità umana e politica che da oggi si confronterà solo nella aule dei tribunali».

Il Pd: la sua cacciata è una vergogna
Ma l'ex direttore incassa anche la solidarietà di alcuni esponenti dell'opposizione. «L'estromissione di Flavia Perina dalla direzione del "Secolo d'Italia" è una brutta notizia - afferma il deputato del Pd, Walter Verini - che non può che preoccupare quanti hanno a cuore una informazione più libera, più plurale, più aperta al mondo che cambia». E anche la democratica Paola Concia spende parole di stima per la giornalista. «È pura vergogna che Flavia Perina sia stata cacciata dalla direzione del quotidiano il Secolo d'Italia. Si colpisce così una donna libera che ha fatto dell'autonomia intellettuale il punto di forza della sua linea editoriale. E come se non bastasse una delle poche donne a dirigere un quotidiano».

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