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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2011 alle ore 14:44.

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Londra – Il coro che accompagnerà oggi le parole del Cancelliere George Osborne nella presentazione del Budget, ovvero la super Finanziaria britannica, promette "stecche" inattese. La prima e la più forte stonatura è il dato sull'inflazione schizzato al 4,4% dal precedente 4% (già doppio del tasso programmato) e oltre il 4,2 % previsto dagli analisti. La seconda è l'impennata del disavanzo statale nel mese di febbraio: 11,8 miliardi contro gli 8 previsti.

Un numero che non rivoluziona il dato annuale – il deficit programmato è di 148.5 miliardi – che anzi dovrebbe restare al di sotto quanto ipotizzato, ma meno di quanto i più si immaginavano. Insomma l'inflazione peggiora vistosamente rinnovando le pressioni per un intervento del Comitato di politica monetaria sui tassi, mentre il disavanzo torna a crescere. In realtà il dato che preoccupa di più è il primo, perché la crescita in Gran Bretagna sta avendo un andamento erratico, affatto stabile e qualsiasi ipotesi di rialzo dei tassi rischia di avere ripercussioni dirette sulla ripresa.

I numeri del deficit restringono invece le buone notizie che Osborne avrebbe voluto annunciare al Paese. Gli ottimisti immaginavano risparmi di 15 miliardi rispetto ai 148,5 miliardi di disavanzo previsto. Febbraio suggerisce invece che il risparmio non potrà superare i 5 miliardi a meno che marzo non riservi altre pessime sorprese. Domani il Cancelliere si spiegherà al Paese, in attesa che la stretta economica annunciata nei mesi scorsi entri in vigore. Le misure già adottate, infatti, cominceranno a mordere in aprile, solo allora Londra si renderà conto di quanto sia dolorosa la via d'uscita dalla crisi.

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