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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2011 alle ore 12:12.

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Domani il Portogallo vota la quarta manovra anti-crisi in un anno: governo Socrates sul filo del rasoioDomani il Portogallo vota la quarta manovra anti-crisi in un anno: governo Socrates sul filo del rasoio

Se domani non sarà approvata l'ultima manovra anti-crisi, la quarta in un anno, annunciata dieci giorni fa a Bruxelles, il governo portoghese guidato dal premier socialista Josè Socrates potrebbe cadere. Lo ha confermato ieri il ministro per i rapporti con il parlamento, Jorge Lacao. Lo stesso Socrates la settimana scorsa non aveva escluso le dimissioni, con l'avvio di una crisi politica ed elezioni anticipate. Il governo non possiede la maggioranza in Parlamento e per l'approvazione del Piano di austerity predisposto per risanare le finanze pubbliche occorre il voto dell'opposizione che però ha già preannunciato da giorni il voto contrario.

L'opposizione di centrodestra ha preannunciato che voterà no

Il leader del Psd (centrodestra) - Pedro Passos Coelho - ha detto che non intende appoggiare le ultime misure di austerità precisando comunque di voler sostenere - qualunque cosa avvenga - «la strategia di bilancio del Portogallo, che punta a ridurre il debito dal 2013 ed a riportare il deficit pubblico al 4,6% del Pil nel 2011, al 3% nel 2012, e al 2% nel 2013». Proprio il sostegno del Psd aveva consentito in dicembre a Socrates di ottenere l'approvazione della finanziaria anti-crisi 2011 e di evitare - già allora - una caduta del governo.

La caduta del governo spingerebbe il Paese a chiedere l'aiuto Ue-Fmi

Se non ci sarà il consenso interno sufficiente sulle misure di consolidamento di bilancio e di riforma economica - ha minacciato ieri il ministro delle finanze, Fernando Teixeira dos Santos, poco prima dell'inizio dell'Eurogruppo dedicato al finanziamento del meccanismo permanente anti-crisi - il Portogallo sarà costretto a chiedere aiuto all'Eurozona. È la prima volta che un esponente portoghese parla in questi termini dell'eventualità di un intervento di sostegno.

Il declassamento del rating e l'ampliamento dello spread con i bund
Che la situazione sia seria lo dimostra anche il declassamento del rating (da A1 ad A3, con il mantenimento di un outlook negativo) deciso da Moody's qualche giorno fa. Declassamento che ha ha avuto un'immediata ripercussione sul mercato dei titoli di stato a lungo termine: nella stessa giornata lo spread dei bond portoghesi a 10 anni con i titoli decennali tedeschi è salito a 432 punti, il rendimento è aumentato al 7,49% (tassi sopra il 7% anche per i titoli a cinque anni). Per il governo lusitano si tratta di costi insopportabili per il paese. In vista ci sono importanti scadenze, una sorta di ''forche caudine'' dove potrebbe scattare l'agguato della speculazione. Ad aprile, Lisbona dovrà rinnovare bond quinquennali per 4,3 miliardi di euro, poi a giugno deve raccogliere altri 4,9 miliardi per rinnovare i bond decennali in scadenza. Per uscire da questo pericoloso stallo, Lisbona potrebbe decidere di alzare bandiera bianca e chiedere l'aiuto del fondo salva-stati europeo. Il Portogallo ha finora rifiutato con sdegno questa ipotesi, ma l'esecutivo guidato da Socrates resta un'anatra zoppa. In Parlamento conta su 90 seggi su 230, come governo di minoranza sopravvive grazie alla benevola, ma non certo disinteressata, astensione di socialdemocratici e cristiano- sociali.

Il Governo rivede in calo le stime sul Pil
Nel frattempo, il Governo portoghese ha rivisto in calo le stime sull'andamento dell'economia nazionale: nell'anno in corso il Pil dovrebbe registrare una contrazione dello 0,9% (le stime precedenti puntavano su un rialzo dello 0,2%) dopo il rialzo dell'1,4% messo a segno l'anno scorso. Per tornare alla crescita - comunque modesta - bisognerà aspettare: l'Esecutivo prevede infatti un aumento dello 0,3% nel 2012, dello 0,7% nel 2013 e dell'1,3% nel 2014. La crescita portoghese è stata in parte compromessa proprio dal tentativo di controllare il debito pubblico. Tentativo che per il momento non sembra dare i frutti sperati e deve invece fare i conti con un altro problema non meno grave: secondo i dati Eurostat, relativi all'inizio di gennaio, il tasso di disoccupazione nel Paese è all'undici per cento, il sesto più alto nella zona euro.

I sondaggi danno il Ps di Socrates ai minimi storici
Un 2014 che potrebbe vedere al Governo leader diversi da quelli attuali. Gli ultimi sondaggi danno infatti il Ps di Socrates ai minimi storici, nettamente staccato nelle intenzioni di voto dal Psd, che potrebbe ottenere la maggioranza assoluta in elezioni anticipate.

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