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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2011 alle ore 17:37.

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Maurizio PanizMaurizio Paniz

Ok della commissione giustizia della Camera all'articolo 4 bis proposto con un emendamento del relatore al provvedimento, Maurizio Paniz, che riduce da un quarto a un sesto il tempo necessario alla prescrizione per gli incensurati. Malgrado le barricate dell'opposizione che ha votato contro la misura, considerata una nuova norma salva-premier, la maggioranza incassa quindi una prima importante vittoria sulla giustizia. La commissione ha poi concluso l'esame del testo con Pd, Udc e Fli che per protesta hanno abbandonato a un certo punto i lavori della commissione, mentre i dipietristi sono rimasti al loro posto e hanno votato fino alla fine

In mattinata bocciati tutti i subemendamenti dell'opposizione
Stamane era ripreso l'esame degli emendamenti al ddl sul processo breve con lo slittamento a oggi pomeriggio del via libera alla norma targata Paniz. Nel corso della mattinata erano stati poi bocciati tutti i subemendamenti dell'opposizione all'articolo firmato dall'esponente pidiellino con una maggioranza di cinque voti (25 a 20, in media, è stato il risultato di ogni votazione). Uno scarto più ampio quindi di quello sulla carta che vede 24 voti sicuri di Pdl, Lega e responsabili contro i 23 sicuri di Pd, Idv e Udc oltre ai due voti "ballerini" di Calogero Mannino e Daniela Melchiorre, annoverati rispettivamente con maggioranza e opposizione ma che hanno disertato le ultime votazioni compresa quella di oggi.

L'Udc contro la maggioranza: testo migliorato ma c'è trucco di favore ad personam
L'opposizione aveva da subito criticato la norma taglia-prescrizione. «Il testo - ha rilevato il centrista Pierluigi Mantini - è stato molto modificato e molto migliorato ma contiene il trucco modesto di un favore ad personam sulla prescrizione agli incensurati fatto con lo scopo di abbreviare i processi del premier, un mezzuccio dozzinale per evitare che Berlusconi venga processato, un piccolo e chirurgico beneficio per il presidente del Consiglio». Secondo l'altro deputato Udc Lorenzo Ria «il premier essendo un uomo pubblico dovrebbe rinunciare alla prescrizione».

Di Pietro: norma incostituzionale e immorale
Critico anche il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, per il quale si tratta di una norma «incostituzionale» perché fissa «due categorie di incensurati: quelli che tirano per le lunghe i processi e non arrivano al primo grado e quelli che sono stati già giudicati colpevoli o innocenti in primo grado. La prescrizione breve di Paniz si applica solo ai primi». È una norma «immorale» perché «chiaramente personale, non ha ragion d'essere, va a incidere solo su limitatissimi casi compreso quello di Berlusconi». La maggioranza, aveva attaccato la capogruppo Pd in commissione, Donatella Ferranti, «approfitta della distrazione dell'opinione pubblica per fornire al premier uno strumento processuale che sarà di immediata applicazione e che toglierà definitivamente di mezzo il processo Mills. La prescrizione breve è una norma irragionevole cucita addosso a Berlusconi».

La difesa di Paniz (Pdl): norma non influisce sui processi del premier
Paniz aveva però rispedito al mittente le critiche accusando l'opposizione di voler «svilire» il suo lavoro e negando che l'introduzione dell'articolo 4 bis nel provvedimento potesse influire sui procedimenti in corso a carico del premier. «In nessun modo - aveva spiegato l'esponente del Pdl - si arriverebbe alla fine del processo Mills a fine febbraio dell'anno prossimo, e se siete onesti voi lo sapete bene». Paniz aveva quindi rivendicato di aver svolto il suo lavoro ascoltando il dibattito in commissione e le audizioni svolte e si era detto pronto a nuove modifiche.

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