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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2011 alle ore 18:25.

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Frattini precisa: i 1.500 euro per ciascun rimpatrio rimborsati dall'Ue. Bossi: riportiamoli a casa e basta. Nella foto il ministro degli Esteri Franco Frattini (a sinistra) e il leader del Carroccio, Umberto Bossi, alla Camera (LaPresse)Frattini precisa: i 1.500 euro per ciascun rimpatrio rimborsati dall'Ue. Bossi: riportiamoli a casa e basta. Nella foto il ministro degli Esteri Franco Frattini (a sinistra) e il leader del Carroccio, Umberto Bossi, alla Camera (LaPresse)

La dote di 1.500 euro che verrà messa a disposizione per ogni immigrato che accetterà di tornare nel suo Paese arriverà da fondi dell'Unione Europea. A ribadirlo, ai microfoni di SkyTg24, il ministro degli Esteri Franco Frattini, il quale sottoline che uno Stato può anticipare i fondi ma che «il rimborso finale spetta sempre e comunque alla Commissione Europea che dispone di un fondo ad hoc».

«L'Italia - ha spiegato Frattini - ha già attuato, negli anni passati, dei progetti di questo tipo nei confronti di immigrati di alcuni Paesi dell'Africa sub-sahariana, come per esempio i nigeriani, ma in questo caso sono stati soldi anticipati dall'Unione Europea». «È possibile che stavolta sia lo Stato ad anticiparli. Ma il rimborso finale - ha concluso il ministro - spetta poi comunque alla Commissione europea».

In precedenza era stata diffusa questa nota congiunta del ministo dell'Interno Roberto Maroni e del ministero degli Esteri. Ecco il testo: «In relazione ad alcuni articoli pubblicati dalla stampa di oggi, che fanno riferimento ai cosiddetti rimpatri assistiti, si precisa che si tratta di programmi internazionali già cofinanziati dall'Unione europea e gestiti in particolare
dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Vista la particolare situazione e la dimensione del fenomeno in atto, i suddetti programmi, che hanno lo scopo del reinsediamento dei migranti nelle loro aree di origine, saranno attivati solo in presenza di un finanziamento integrale da parte dell'unione europea».

Più diretto il commento del leader del Carroccio, Umberto Bossi. «Ma che pagare? Io non gli
darei niente. Li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo ancora a casa». Bossi è intervenuto a margine di un convegno sull'evoluzione federalista dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

L'ultimo avvistamento
Altri quattro barconi con circa 600 migranti sono stati avvistati da un Atr della Guardia di finanza al largo di Lampedusa. Per soccorrere i quattro barconi sono partite motovedette delle Fiamme Gialle. Le carrette sono state avvistate un paio d'ore fa, a una distanza compresa tra le 18 e le 50 miglia a sud di Lampedusa, dall'aereo militare che ha girato la segnalazione alla centrale operativa e fatto scattare il soccorso. Una di queste è stata dirottata a Linosa con oltre 300 migranti soccorsi in serata dalle motovedette della Guardia Costiera. I profughi, tra cui numerose donne e bambini, saranno imbarcati domani sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle e successivamente trasferiti in un centro di accoglienza per richiedenti asilo. Un elicottero militare ha preso a bordo un neonato e la madre soccorsi mentre si trovavano su uno dei barconi libici. Il bimbo è stato condotto nel poliambulatorio dell'isola per i primi accertamenti e poi, assieme alla madre, trasferito al
Policlinico di Palermo.

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