Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2011 alle ore 15:30.

My24
Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti (AGF)Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti (AGF)

«Non vedo perché una legge che difende i lavoratori in altri paesi non possa andare bene a difendere i lavoratori del mio paese». Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, intervistato oggi da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione In mezz'ora, ha confermato l'intenzione del governo di presentare una nuova norma anti-scalate per difendere Parmalat dall'assalto della francese Lactalis (si veda anche Il Sole 24 Ore di oggi). «Martedì porteremo in Europa, tradotta in italiano, la legge francese anti-Opa».

La decisione di ricorrere allo «shopping normativo», secondo la definizione utilizzata dallo stesso ministro dell'Economia, conferma il fatto che il decreto pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di sabato, che permette a Parmalat di rinviare l'assemblea, non è sufficiente a fermare gli appetiti dei francesi, saliti ormai al 29% nella società di Collecchio. I tempi lunghi per l'assemblea nascono con l'intenzione di aiutare la formazione della cordata italiana chiamata a contrastare i francesi, ma non bastano. Il richiamo di Tremonti alla norma francese conferma che la scelta del governo punta sul baluardo più alto, quello che consente all'Esecutivo di bloccare scalate di gruppi stranieri su settori considerati «strategici» per l'interesse nazionale. La stessa regola è nata proprio in Francia per impedire a Enel la scalata su Suéz, la società di Electrabel per il gas e l'energia che poi si fuse con Gaz de France, e fermare la conquista di Pepsi su Danone. In serata è intervenuto sulla questione anche l'amministratore delegato di Lactalis, Antonio Sala: «Siamo d'accordo con chi dice che Parmalat deve restare in Italia» ha detto Sala riferendosi al «no» pronunciato dal leader della Lega Umberto Bossi sulle ipotesi di una Parmalat «in mani francesi».
«Ogni ipotesi di delocalizzazione o anche solo spostamento di uffici - ha proseguito Sala - è
priva di qualsiasi fondamento».

Tornando a Tremonti, nel corso dell'intervista il ministro dell'Economia è intervenuto a tutto campo, dalle modalità da utilizzare per accogliere gli immigrati in fuga dal Nord Africa alle prospettive di governance dell'economia mondiale. Sull'energia atomica, Tremonti riconosce di aver «riflettuto molto» in seguito alle notizie sui problemi di Fukushima, ma ribadisce che
«se avessimo il nucleare avremmo un tasso di crescita molto più alto di molti altri». Il problema, sottolinea poi il ministro, non può essere affrontato solo in chiave nazionale, perché «in Italia non abbiamo centrali, ma in questo momento in Europa ci sono 150 centrali e anche nella stessa Svizzera ce ne sono molte»

Netta la chiusura del titolare di Via XX Settembre sulle ipotesi di patrimoniale o sulla proposta di inasprimenti dei prelievi sui «ricchi», rilanciata ieri dalla Cgil. «Se si vuole aumentare le tasse - riflette il ministro - occorre aumentarle a chi le evade, non a chi le paga, ha i bot in banca o ha una casa magari ereditata». Niente nuovi prelievi, quindi, nei programmi dell'Economia, che ribadisce la centralità della lotta all'evasione su cui le casse dell'Erario hanno ottenuto negli ultimi anni più di una soddisfazione. I risultati «sono stati grandissimi e inattesi», facendo riferimento all'impennata messa a segno dall'Agenzia delle Entrate (10,6 miliardi di euro nel 2010, contro i 9,1 del 2009 e i 7 del 2008).

Meno tranquille le prospettive della governance finanziaria globale, dove il G7 ha ceduto il proscenio al G20 con un'evoluzione che però non sembra sufficiente al ministro dell'Economia: «Il G7 controllava il mondo occidentale in modo completo, il G20
abbraccia l'80% della ricchezza ma non rappresenta il mondo, e non basta più».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi