Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2011 alle ore 15:32.

My24

«Chi ha seguito l'ultimo consiglio dei ministri sa che la Parmalat non va ai francesi, ma resta in Italia». Umberto Bossi, ieri a Varese, non ha usato mezzi termini: Collecchio, assicura il senatùr, non andrà oltralpe. Il Governo e il Parlamento stanno in effetti lavorando per erigere nuove barricate, perché il decreto pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale – quello che permette alle società di rinviare l'assemblea dei soci – non sarà sufficiente per bloccare l'avanzata francese. La strada da percorrere è sostanzialmente già segnata: quando il decreto passerà al vaglio del Parlamento per la conversione in legge, come già segnalato ieri dal Sole 24 Ore, saranno inseriti alcuni emendamenti «avvelenati».

Le ipotesi sono tre: rafforzare alcuni poteri della Consob in tema di cambi di proprietà delle società, abbassare il limite entro cui lanciare un'Opa, evidenziare i settori industriali strategici in cui è possibile congelare i diritti di voto di azionisti esteri.

Tre ipotesi generali, un obiettivo particolare: mantenere Parmalat italiana. Come dice Bossi. Il Governo prova tutte le strade (qualcuno ieri già ipotizzava anche un secondo decreto, ma questa notizia non ha trovato riscontri), mentre ancora si cerca di coagulare una "cordata" italiana per rilevare Parmalat. Ma è evidente che la partita sia delicata e l'esito non scontato.
Il campo in cui si sta giocando è scivoloso. Innanzitutto per motivi di diritto: cambiare le regole del gioco dopo che Lactalis ha già comprato il 29% delle azioni Parmalat spendendo circa 1,2 miliardi di euro potrebbe generare ricorsi o quantomeno problematiche giuridiche. Questo è il primo punto su cui il Governo e il Parlamento devono muoversi con cautela: il rischio è che un'eventuale norma si riveli un boomerang per l'Italia e la Parmalat. Il Ministro Tremonti incontrerà questa settimana i ministri delle Finanze dell'Unione europea, per un EcoFin informale, e probabilmente proprio in quell'occasione vaglierà con la Commissione le normative anti-scalata in vigore in altri Paesi. Dal canto suo, comunque, il Governo ha un punto a favore: il fatto che una parte dell'opposizione sia altrettanto preoccupata per la scalata francese in Parmalat. Insomma: eventuali emendamenti al decreto salva-Parmalat potrebbero non trovare barricate in Parlamento.

Il fattore tempo gioca però a sfavore dell'italianità. È vero che il Parlamento ha 60 giorni di tempo per convertire il decreto in legge, e per farcirlo di «pillole avvelenate», ma è anche vero che il destino della Parmalat potrebbe risolversi in meno tempo. L'amministratore delegato del gruppo alimentare, Enrico Bondi, se vorrà posticipare la data dell'assemblea degli azionisti – come prevede il decreto appena varato – dovrà convocare un consiglio di amministrazione entro il 7 o l'8 aprile. Oltre quella data sarà fuori tempo massimo per bloccare l'assemblea già convocata per il 14 aprile.

Ma difficilmente Bondi farà questa mossa senza che ci sia una cordata italiana disposta a rilevare le quote della Parmalat. E per ora una cordata italiana è tutta da consolidare. Per di più il consiglio di amministrazione pare essere, almeno in parte, spaccato su questa vicenda, per cui sarà ancor più difficile proporre un rinvio dell'assemblea senza avere in mano una motivazione (cioè una cordata) valida. Insomma: se il mondo industriale italiano non produce una credibile alternativa a Lactalis, è possibile che il destino di Parmalat sia deciso nel giro di due settimane e non in 60 giorni. Nei giorni scorsi è stata sondata la disponibilità di Ferrero, ma sembra che su questo fronte ci sia ancora freddezza. Per ora nulla all'orizzonte.

Ecco perché la partita è ancora tutta da giocare. Le incognite sono tantissime. Uno: l'esistenza o meno di una cordata italiana alternativa a Lactalis. Due: la possibilità per il Parlamento di emendare in tempo, e senza fornire materia per ricorsi, il decreto salva-Parmalat. Tre: il nodo Antitrust, di cui Il Sole 24 Ore ha scritto ieri, che invece gioca a sfavore di Lactalis. Quattro: l'inchiesta sulla scalata dei francesi avviata venerdì dalla Procura di Milano.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi