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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2011 alle ore 11:22.

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Una "Lampedusa bis". A giudicare dalle dimensioni che sta assumendo, la tendopoli allestita tra Oria e Manduria potrebbe presto accogliere fino a 5.000 immigrati. Insieme alle tende già posizionate all'interno del perimetro dell'area (in tutto 30.000mq.), altre ne sono state infatti già montate all'esterno, pronte per essere posizionate nella tendopoli ed essere occupate.

Da un rapido calcolo nell'area ricavata nella pista di questo vecchio aeroporto militare potrebbero entrare, in tutto, quasi 800 tende che, con una capienza media di 6 posti, porterebbe a 4.800 il numero degli immigrati che potrebbero esservi sistemati.Oggi infatti l'area è occupata per meno di un quarto e, come hanno dimostrato le fughe di ieri di quasi un centinaio di tunisini, è vigilata alla meglio. Infatti solo stamane i servizi di vigilanza di Polizia e Guardia di Finanza sono stati potenziati dopo che tra la tendopoli e la fuga c'è soltanto una rete metallica alta quasi un metro e mezzo che già ieri aveva fatto molto poco contro la voglia di centinaia di questi immigrati di sostare in Italia solo per il tempo necessario a raggiungere la Francia e La Germania. Soprattutto Parigi.

Qui si sentono quasi in "gabbia" e fuggono alla prima occasione utile, anche se non sanno bene dove si trovano, non ci sono interpreti di lingua francese che facilitino il rapporto con le forze dell'ordine e la popolazione, e cercano disperatamente la ferrovia, la "ferriér" come hanno detto ieri agli abitanti di Manduria prima che alcuni vigili urbani non ne fermassero una trentina per riportarli alla tendopoli.Per questa mattina è atteso a Manduria il sottosegretario agli Interni, l'on.le Alfredo Mantovano, che incontrerà il sindaco della cittadina e soprattutto dovrà rispondere ai tanti interrogativi sulla scelta di questo centro che potrebbe rivelarsi una emergenza umanitaria bis, a qualche centinaio di kilometri da Lampedusa. Una scelta che il parlamentare brindisino,

Salvatore Tomaselli, ha definito "improvvisata". Un giudizio che, tuttavia, "non va confuso -prosegue il senatore del Pd – con il desiderio dei pugliesi di dare il proprio contributo ad una crescente emergenza: la disponibilità all'accoglienza è un tratto distintivo dei pugliesi, come dimostrato di fronte a ben altre crisi umanitarie".Sotto accusa è quindi soprattutto la vulnerabilità della struttura dal punot di vista della sicurezza che richiede ben altra presenza delle forze dell'ordine: di qui il quasi certo ricorso all'esercito-come pensano in molti - per poter svolgere questo ulteriore gravoso servizio.

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