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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2011 alle ore 17:01.

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Napolitano all'Onu: risoluzione pienamente legittima non potevamo restare a guardare (Ansa)Napolitano all'Onu: risoluzione pienamente legittima non potevamo restare a guardare (Ansa)

«Il mondo non poteva assistere senza reagire alle molte vittime e distruzioni massicce inflitte» dal leader libico Muammar Gheddafi alla sua popolazione. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene così all'Assemblea generale Onu a New York, dove si trova per un viaggio iniziato nel fine settimana che si concluderà mercoledì. Il capo dello Stato ha precisato che l'operazione internazionale autorizzata dall'Onu a cui l'Italia partecipa rientra «nella piena legittimità internazionale», sottolineando che non bisogna sottovalutare «nel modo più assoluto costi umani e rischi delle azioni militari».

Tuttavia «il governo libico ha rigettato numerosi appelli internazionali, inclusa una richiesta unanime proveniente da questa Assemblea, e ha risposto al dissenso con la repressione, alla protesta civile con la forza millitare, su una scala senza precedenti». Il presidente, che nel corso della giornata vedrà il segretario generale Onu Ban Ki-moon, ha detto che «la responsabilità di proteggere la popolazione libica ricade sulle Nazioni Unite, e del resto il capitolo VII della Carta contempla specificamente l'uso della forza per mantenere la pace e la sicurezza internazionale». In Libia, ha aggiunto, «siamo per l'appunto impegnati a proteggere la popolazione civile e a fare rispettare la carta Onu, agendo nella piena legittimità internazionale conferita dalla risoluzione 1973 approvata il 17 marzo dal Consiglio di sicurezza».

«L'Unione europea deve essere pronta a garantire maggiore sostegno ai Paesi che sono disponibili ad impegnarsi in vista di questa agenda comune, ma anche a riconsiderare il proprio supporto a quei governi che si allontanano da tale percorso». ha Lo ha detto Giorgio Napolitano intervenendo oggi alle Nazioni Unite.

In Medio Oriente, in Nord Africa e nel Golfo Persico «la democrazia avanzerà, dall'interno e senza essere imposta da fuori» sottolinea il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di fronte all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove ha reiterato la legittimità dell'intervento internazionale in Libia, ma ha ricordato che «il futuro dei nostri partner e amici nel Mediterraneo è nelle loro mani». «Un'ondata di disordini e malcontento ha sconvolto molti Paesi nella regione», ha detto Napolitano, «e io non nascondo la nostra preoccupazione rispetto a questa piega degli eventi. Nessuno gradisce l'instabilità alla propria porta di casa». Tuttavia, il presidente della Repubblica, ha affermato che «in alcuni casi la stabilità era più fragile e precaria di quanto non apparisse, noi stessi avremmo dovuto essere maggiormente consapevoli delle possibili conseguenze di forme autoritarie di governo e della corruzione diffusa nei circoli ristretti al potere».

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