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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2011 alle ore 14:14.

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Un nome compare su entrambe le liste, quello di Ruby Rubacuori, la giovane marocchina protagonista dell'inchiesta milanese nata attorno alle serate di Arcore. Stamane, infatti, sono state depositate alla cancelleria della quarta sezione penale del tribunale di Milano gli elenchi dei testimoni per il processo sul caso Ruby che vede accusato il premier Silvio Berlusconi di concussione e prostituzione minorile. La procura di Milano ha indicato 132 testimoni tra i quali figurano anche i nomi delle 32 ragazze maggiorenni che, secondo i procuratori aggiunti Ilda Boccassini, Piero Forno e il pm Antonio Sangermano, avrebbero partecipato alle feste organizzate nella residenza del Cavaliere.

Procura di Roma apre nuovo fascicolo: sentito come teste Roberto D'Agostino
Intanto, la procura di Roma ha aperto un nuovo fascicolo di indagine, per l'ipotesi di reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio sul caso Ruby. L'inchiesta intende fare luce sulla pubblicazione di documenti riservati relativi all'inchiesta romana sul presunto tentativo di corruzione di una funzionaria marocchina per indurla a modificare la data di nascita di Ruby e a quella milanese che vede sotto processo il premier. Nell'ambito della nuova indagine per rivelazioni del segreto d'ufficio oggi in procura è stato ascoltato come teste il giornalista Roberto D'Agostino responsabile del sito Dagospia.

Domani Fini decide sul conflitto d'attribuzione, si va verso il voto in aula
Oggi poi la giunta per il regolamento ha terminato la discussione sulla richiesta della maggioranza di sollevare il conflitto d'attribuzione. Non è stato espresso alcun parere, ma la maggioranza dei componenti (6 a 5) si è espressa contro il passaggio in aula. Hanno votato contro il voto dell'assemblea i due parlamentari del Pd (Gianclaudio Bressa e Marina Sereni), il finiano Italo Bocchino, l'Idv David Favia, l'Udc Armando Dionisi e l'esponente dell'Api, l'ex ministro Linda Lanzillotta. A favore invece i tre del Pdl (Giuseppe Calderisi, Fabio Gava, e Antonio Leone), il leghista Nicola Molteni e il responsabile Antonio Milo. L'ultima parola sulla vicenda spetterà comunque al presidente della Camera, Gianfranco Fini. La terza carica dello stato ha ringraziato tutti i componenti della Giunta per le loro valutazioni e ha assicurato che valuterà «con attenzione e ponderatezza» riservandosi di formulare una proposta all'ufficio di presidenza convocato per domani mattina alle 9. E, a quanto si apprende, Fini sarebbe intenzionato ad assecondare la richiesta dei capigruppo di Pdl, Lega e Responsabili di sottoporre la questione al voto dell'aula.

Nella lista della difesa quattro ministri e le showgirl Yespica e Rodriguez
Nella lista della difesa depositata stamane compaiono 78 testimoni: tra questi ci sono anche i ministri Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Franco Frattini e Giancarlo Galan. Ma non sono gli unici nomi noti perché i legali del premier hanno deciso di citare come testi anche Elisabetta Canalis e George Clooney, le showgirl Aida Yespica e Belen Rodriguez e la conduttrice televisiva Barbara D'Urso.

I pm di Milano citano anche Minetti e il ragioniere di fiducia del premier
Tra i vari testi convocati in aula dai giudici milanesi ci sono invece l'ex questore di Milano Vincenzo Indolfi, il capo di gabinetto Pietro Ostuni e gli altri funzionari e agenti (anche Giorgia Iafrate) presenti negli uffici di via Fatebenefratelli nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando Ruby venne fermata per via di un furto e poi, dopo le telefonate del presidente del Consiglio e del suo caposcorta, affidata al consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti. Nell'elenco della procura compaiono anche i nomi della stessa Minetti, dell'agente dei vip Lele Mora, del direttore del Tg4 Emilio Fede e i genitori di Ruby. Tra le 32 ragazze maggiorenni figurano, tra le altre, anche la diciannovenne modella brasiliana Iris Berardi, le due gemelle napoletane Imma ed Eleonora De Vivo e poi Elisa Toti e Marysthelle Polanco. Inoltre, è stato citato dai pm anche il manager di fiducia del premier, il ragioniere Giuseppe Spinelli, il quale secondo gli inquirenti sarebbe stato «l'ufficiale pagatore» delle giovani partecipanti alle feste. Non sono state citate invece né il pm dei minori Annamaria Fiorillo, che non diede l'autorizzazione all'affido della marocchina alla Minetti, né la escort emiliana Nadia Macrì,interrogata nel corso delle indagini ma le cui dichiarazioni non sono state ritenute fonti di prova.

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