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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2011 alle ore 17:10.

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Le forze di Gheddafi avrebbero riconquistato la città di Bin Jawad, rimandando indietro i ribelli (Afp)Le forze di Gheddafi avrebbero riconquistato la città di Bin Jawad, rimandando indietro i ribelli (Afp)

Le forze governative di Gheddafi avrebbero riconquistato la città di Bin Jawad, rimandando indietro i ribelli secondo quanto riferito dall'inviato della Bbc Nick Stringate. Centinaia di auto stanno abbandonando la città. «Siamo stati colpiti dalle forze di Gheddafi e siamo arretrati», ha detto un ufficiale ribelle, Hamad al-Awani, alla testa di un gruppo di combattenti a Ben Jawad. Le forze fedeli al leader libico hanno utilizzato «razzi, granate e armi pesanti» per costringere gli insorti, che erano arrivati a qualche decina di chilometri da Sirte, alla ritirata in un'area in massima parte fedele al rais. Le truppe del colonnello continuano anche gli attacchi a Misurata. Intanto, però, due forti esplosioni sono state avvertite nel tardo pomeriggio a Tripoli nei pressi del bunker di Muammar Gheddafi. Lo ha riferito l'agenzia Afp.

Blitz dell'esercito: 142 morti a Misurata
Si combatte sempre a Misurata, terza città della Libia a 214 chilometri a est della capitale. Carri armati e truppe del regime di Muammar Gheddafi sono penetrati anche oggi all'interno della città, controllata dai ribelli, aprendo il fuoco. Le forze fedeli a Gheddafi hanno ucciso almeno 142 persone e ne hanno ferite oltre 1.400 nel corso della loro offensiva contro gli insorti a Misurata, ad est di Tripoli. Lo hanno rivelato fonti mediche dell'ospedale cittadino. «Dal 18 marzo scorso, abbiamo ricevuto in ospedale 142 morti», ha indicato un medico, che ha chiesto l'anonimato. «Non riusciamo più a contare i feriti. Ma hanno superato la cifra di 1.400, di cui 90 gravi», ha aggiunto. La fonte ha rivelato che una nave turca è attesa in porto in giornata per prelevare una cinquantina di feriti.

Attacchi americani contro le forze di terra libiche
Durante il fine settimana, gli Stati Uniti hanno intensificato i loro attacchi contro le forze terrestri libiche, lanciando le prime missioni con gli AC-130 e gli A-10, aerei a forte potenziale di distruzione. Lo scrive oggi con ampio rilievo il Washington Post, secondo cui la decisione presa dagli Stati Uniti «conferma che le forze armate alleate sono sempre più coinvolte in lotte caotiche in Libia», ben più impegnative rispetto al semplice stabilimento di una no-fly zone, come richiesto dlla risoluzione dell'Onu 1973. Gli AC-130 sono aerei lenti e pesanti e sono teoricamente più vulnerabili del jet, ma permettono di colpire in maniera più efficace le truppe di terra nemiche e di proteggere i convogli di aiuti umanitari. Barack Obama nel discorso alla nazione ha difeso la missione della coalizione: «Non potevamo restare a guardare».

Clinton: raid aerei andranno avanti
I raid contro le truppe di Muammar Gheddafi andranno avanti fino a quando il Colonnello non rispetterà tutte le condizioni della risoluzione 1973 dell'Onu. Questa la posizione degli Usa ribadita da Hillary Clinton alla conferenza internazionale sulla Libia di Londra, che il segretario di Stato americano considera il punto di svolta della crisi libica. Per Clinton la comunità internazionale deve continuare a fare pressione su Gheddafi per isolarlo completamente fino a quando non lascerà il potere.

A Londra vertice zoppo senza Unione Africana
L'Unione africana a sorpresa ha disertato il vertice del 'gruppo di contatto' per la Libia in corso a Londra. Nella lista dei partecipanti diffusa dal Foreign Office, non compare infatti alcun rappresentante dell'organizzazione panafricana. Confermata invece la presenza del Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, del Segretario generale dell'Organizzazione della conferenza islamica, Ekmeleddin Ihsanoglu, del Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, del capo della diplomazia Ue Catherine Ashton, dell'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Abdelilah Mohamed Al Khatib, e dell'Ambasciatore della Lega Araba Hesham Youssef ma non del segretario generale Amr Moussa. Presenti anche i rappresentanti di 36 Paesi.

Gheddafi dal bunker attacca la coalizione: «Siete come Hitler»
Nascosto in uno dei suoi bunker segreti a Tripoli, Gheddafi rialza la voce e paragona la «barbara offensiva» in Libia «a quella di Hitler in Europa» mentre il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, annuncia «per domani» il passaggio del comando delle operazioni militari alla Nato e si impegna a non commettere gli stessi errori che in Iraq.Il messaggio di Gheddafi, rivolto al Gruppo di contatto che si riunisce oggi a Londra, è stato rilanciato dall'agenzia di stampa libica Jana. «Bloccate la vostra barbara e ingiusta offensiva contro la Libia. Lasciate la Libia ai libici, state conducendo un'operazione di sterminio di un popolo e distruggendo un paese in pieno sviluppo», ha detto Gheddafi. Il messaggio del Colonnello è giunto a poche ore dall'inizio della riunione di Londra sulla Libia, che ha il compito di pilotare sul piano politico l'operazione internazionale, il cui comando è affidato alla Nato, e di preparare il dopo Gheddafi.

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