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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2011 alle ore 19:10.

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Le forze di Ouattara arrivate nel centro di Abidjan
Boati, esplosioni e raffiche di mitragliatrici pesanti sono risuonati nel pomeriggio in pieno centro ad Abidjan, a indicare l'arrivo nell'ex capitale della Costa d'Avorio delle milizie fedeli ad Alassane Ouattara. Unità scelte della Guardia Repubblicana, schierata con il presidente uscente Laurent Gbagbo, si sono dispiegate lungo tutte le strade che conducono al Palazzo Presidenziale, nel quartiere di Plateau, mentre l'eco di furiosi combattimenti giungeva da quelli vicini di Cocody, dove si trova la residenza ufficiale di Gbagbo, e di Treichville. Poco prima l'emittente televisiva statale Rti aveva smentito ancora una volta che l'uomo forte ivoriano avesse lasciato il Paese, precisando invece che «si trova sano e salvo nella sua casa, e presto si rivolgerà ai connazional». Già ieri sera tuttavia Gbagbo sarebbe dovuto comparire in televisione, ma poi era stato annunciato con grande ritardo il rinvio del suo discorso alla Nazione.

I miliziani di Gbagbo uccidono 37 immigrati
Milizie leali al presidente uscente della Costa d'Avorio Laurent Gbagbo hanno ucciso 37 immigrati dell'Africa occidentale in un villaggio dell'ovest del paese in un attacco il 22 marzo scorso. Lo ha reso noto la ong Human Rights Now. «Testimoni in Costa d'Avorio hanno detto a HRW che uomini armati, alcuni in uniforme e altri in abiti civili, hanno massacrato abitanti di un villaggio, presunti sostenitori di Ouattara», si legge in un rapporto di Human Rights Watch. La missione dell'Onu in Costa d'Avorio ha reso noto che nella missione cattolica di Duekou‚, nell'ovest, ci sono circa 40.000 profughi. La città, snodo strategico dell'ovest, è stata ripresa martedì scorso (29 marzo) dalle forze del presidente riconosciuto dalla comunità internazionale Alassane Ouattara.

Ouattara: finite le vie pacifiche per uscire dalla crisi
Le vie d'uscita pacifiche dalla crisi della Costa d'Avorio sono finite. Alassane Ouattara alza la voce, e minaccia, dopo settimane di appelli alla comunità internazionale e di violenze perpetrate dalle forze leali al presidente ivoriano uscente, Laurent Gbagbo. Il nuovo presidente, riconosciuto dalla comunità internazionale come il legittimo vincitore delle elezioni di novembre, sta ormai intensificando le offensive contro i sostenitori di Gbagbo in varie città, facendo aumentare i timori che in Costa d'Avorio si possa scatenare una nuova guerra civile. «Tutte le vie pacifiche per portare Gbagbo a riconoscere la sua sconfitta (alle presidenziali, ndr) sono esaurite» ha affermato in un comunicato. Le truppe pro-Ouattara, in gran parte formate da combattenti delle Forze Nuove (Fn), gli ex ribelli, hanno dato il via, ieri, a una vasta offensiva militare, che li ha portati alla conquista di alcune città importanti, tra cui Abengourou, 220 chilometri a nord-est di Abidjan, centro del potere di Gbagbo.

Le milizie di Ouattara hanno conquistato il porto del cacao
L'offensiva delle forze pro Ouattara è in corso da fine febbraio. Le milizie hanno preso il controllo del porto di San Pedro, nel sud ovest della Costa d'Avorio. San Pedro è il primo porto per l'esportazione del cacao nel mondo. Da gennaio sono sospese le esportazioni di cacao, di cui il paese è il primo esportatore mondiale. «Abbiamo cominciato le ostilità per mettere in sicurezza il Grande Ovest, in partyicolare Duekou‚ e Guiglo, dove le milizie seminano il terrore», ha detto alla France Presse il portavoce militare delle Forze repubblicane (pro-Ouattara), Seydou Ouattara. Le forze repubblicane raggruppano essenzialmente gli ex ribelli delle Nuove forze, che controllano il nord del paese dal 2002. «Abbiamo circondato Duekou‚ ed è possibile che le due città, Duekou‚ e Guiglo, cadano oggi», ha aggiunto il portavoce.

Rapito (e poco dopo liberato) sacerdote Caritas internazionale
Caritas International annuncia in una nota il rapimento da parte di un gruppo armato di Abidjan del suo rappresentante in Costa d'Avorio, il sacerdote Richard Kissi, di cui si chiede la «liberazione immediata». Il prete cattolico è stato appena liberato. (Ri.Ba.)

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