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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2011 alle ore 11:52.
La compagnia elettrica Rwe ha annunciato con un comunicato che farà causa contro la chiusura di uno dei suoi reattori nucleari decisa dal governo tedesco con la moratoria nucleare seguita al disastro di Fukushima.
«Le centrali nucleari tedesche soddisfano le condizioni di sicurezza in vigore - ha dichiarato il numero due dell'energia tedesca- sottolineando che manca un fondamento giuridico per il loro stop forzato». L'azione legale, condotta per difendere anche i propri azionisti, sarà depositata oggi al tribunale di Kassel.
Sulla scia della catastrofe nucleare giapponese, il 14 marzo il governo di Angela Merkel aveva disposto la chiusura temporanea per tre mesi di sette vecchie centrali nucleari.
La decisione che riguarda due reattori della Rwe, il Biblis A e il Biblis B (già chiuso per manutenzione) in Assia.
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Il numero uno dell'energia tedesca Eon, che a sua volta si ritrova con due reattori colpiti dalla moratoria, invece ha deciso di non procedere per vie legali direttamente. Potrebbe però attaccare il governo su un altro fronte e cioè sull'entrata in vigore di una tassa sul combustibile nucleare.
Secondo lo Spiegel online con lo stop dei reattori nucleari costruiti prima del 1980 i quattro grossi operatori energetici in Germania (oltre a Rwe e Eon, ci sono EnBw e Vattenfall) rischiano di perdere introiti per oltre 500 milioni di euro. Le azioni della RWE hanno perso il 7,5% nelle ultime settimane mentre quelle EON hanno subito un crollo dell' 8,5%. (L.B.).
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