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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2011 alle ore 13:57.

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Si allunga la lista del Caso Ruby. Dai tabulati telefonici spuntano altre dieci ragazze ad Arcore. Nella foto Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori (Ansa)Si allunga la lista del Caso Ruby. Dai tabulati telefonici spuntano altre dieci ragazze ad Arcore. Nella foto Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori (Ansa)

Dieci nuove ragazze sarebbero state ospiti di Silvio Berlusconi nella residenza milanese di Arcore. Si allunga dunque la lista delle partecipanti ai presunti festini che sono finiti nell'inchiesta sul caso Ruby della procura di Milano in cui il premier è accusato di prostituzione minorile e concussione. In vista del processo, che si aprirà mercoledì prossimo, i pm milanesi hanno infatti depositato nuovi atti di indagine, nei quali sono appunto contenuti nuove testimonianze e gli accertamenti sui tabulati telefonici. Questi ultimi riguarderebbero, secondo quanto scrive l'agenzia Ansa, anche Noemi Letizia, Aida Yespica, Belen Rodriguez e Barbara D'Urso. Nelle carte ci sono anche i risultati degli accertamenti su «assegni relativi all'anno 2009» riferibili al Cavaliere.

Agli atti un video di La7 sul concorso di bellezza in cui Fede conobbe Ruby
I procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano avevano già raccolto circa 25mila pagine di atti di indagine, ritirate dai legali del presidente del Consiglio. Ora, però, spunta un consistente pacchetto di atti suppletivi, come consente il codice di procedura penale. Tra le nuove carte depositate, alcune riguardano un approfondimento del concorso di bellezza a Taormina del settembre 2009 (un video del telegiornale di La7), ritenuto un passaggio cruciale dagli inquirenti. Proprio in quell'occasione, il direttore del Tg4 Emilio Fede conobbe la giovane marocchina, figura chiave dell'inchiesta, e, secondo i pm, da quel momento sarebbe iniziata l'ipotesi di reato che grava sul giornalista: induzione e favoreggiamento alla prostituzione e prostituzione minorile (la giovane marocchina era minorenne all'epoca dei fatti contestati). Le dieci ragazze vanno ad aggiungersi così alle 33 già coinvolte, inclusa Ruby (guarda la gallery) e tutte inserite nella lista delle testimonianze presentate nei giorni scorsi dall'accusa.

Fede: ho rivisto Ruby ad Arcore alcuni mesi dopo il concorso
Nel pomeriggio Fede ha consegnato una nota ai suoi difensori, Nadia Alecci, Angelo Giarda e Gaetano Pecorella, in cui respinge l'accusa di «aver presentato» Ruby al premier e di averla indotta a prostituirsi «invitandola» ad Arcore. «Il percorso di Ruby passa per ben altre vie - scrive il direttore del Tg4 -. Dopo il concorso, ed erano trascorsi alcuni mesi, ho rivisto per la prima volta Ruby ad una cena ad Arcore. Leggo su alcune agenzie - ha precisato Fede - che il processo sul caso Ruby prende le mosse dal concorso "Un volto per il cinema" ospitato a Taormina. Il percorso di Ruby passa per ben altre vie che saranno facilmente individuate e documentate dalle indagini dei miei difensori». Dispiace pensare, chiarisce ancora Fede, «con tanto dispiegamento di mezzi di indagine, migliaia di intercettazioni, centinaia di uomini di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, non sia stato scoperto il percorso compiuto da Ruby da Taormina ad Arcore. Percorso che passa per ben altre vie e non certamente quella che nell'impianto accusatorio fa riferimento a me». Dopo il concorso, sottolinea Fede, «erano trascorsi alcuni mesi, ed ho rivisto per la prima volta Ruby a una cena ad Arcore».

Stamane sopralluogo di carabinieri e magistrati nell'aula del processo
Intanto fervono i preparativi per il processo e oggi magistrati e carabinieri, dopo una riunione nell'ufficio del presidente del tribunale Livia Pomodoro, si sono trasferiti nell'aula grande del primo piano per un sopralluogo in vista di mercoledì prossimo quando inizierà il processo per il caso Ruby. Sono state esaminate le questioni legate alla sicurezza e all'eventuale presenza di tv fino a oggi esclusa dalla procura generale. Che ha revocato tutti i permessi per cineoperatori e fotografi nei giorni 4 , 5 e 6 aprile. Nei giorni scorsi, Giulia Turri, il presidente del collegio chiamato a giudicare il capo del Governo, aveva stabilito con un'ordinanza che solo le telecamere della Rai avrebbero potuto entrare in aula per effettuare le riprese e poi sarebbe stata la stessa tv pubblica, a sue spese, a "girare" le immagini agli altri network. Decisione poi bocciata dalla procura generale.

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