Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2011 alle ore 16:29.

My24

«Montezemolo sta preparando una sua lista civica nazionale ed entrerà in politica appena sarà fissata la data delle elezioni». Lo ha detto, in un'intervista a Radio Popolare ,l'ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, considerato molto vicino al presidente della Ferrari. «Siamo ormai vicini a una scelta definitiva - ha aggiunto l'ex sindaco filosofo - Montezemolo aspetta soltanto di sapere quale sarà la data delle elezioni. Prende ancora un po' di tempo per due motivi. Primo deve sistemare i suoi affari imprenditoriali,come la Ferrari, e poi soprattutto attende di sapere quando si vota, perché non vuole stare sulla graticola. È ovvio che se si va a votare nel 2013, come auspica Berlusconi, questo vuole dire per Montezemolo stare due anni sulla graticola; diverso è se si votasse a breve, allora Montezemolo schiererebbe la sua organizzazione».

Cacciari ha quindi spiegato che il presidente della Ferrari non sta pensando a un partito: «Sta costruendo una lista civica nazionale, e non pensa a un partito come quello che fece Berlusconi, perché sarebbe l'ennesimo partito personale. Sta lavorando a una organizzazione policentrica, con varie liste civiche regionali, accomunate da uno stesso simbolo, ma con grande autonomia locale,con liste della società civile». «Credo - ha spiegato Cacciari - sia quello di intercettare i voti di quell'area, del 40-50% di opinione pubblica, che non va più alle urne e che non si riconosce in questo bipolarismo italiano, perché è fallito. Se Montezemolo riesce a intercettare quest'area di opinione pubblica, si colloca bene in questo vuoto politico, ha buone possibilità di candidarsi seriamente a Presidente del Consiglio. Montezemolo vuole pescare nell'elettorato deluso di Pdl, Pd e anche della Lega, che al suo interno ha anche una componente moderata». Alla domanda se il progetto di Montezemolo non si scontra con un'area già occupata dal Terzo Polo, Cacciari ha replicato: «Il Terzo Polo non ce la può fare da solo, perché nonostante la buona volontà che ci mettono Fini, Casini e Rutelli, essi appartengono a una stagione politica che abbiamo alle spalle». L'ex sindaco di Venezia ha anche spiegato che si sta lavorando al simbolo e al nome: «A me piaceva molto 'Partito della Nazione' tirato fuori e poi abbandonato da Casini. Certo è, comunque, che nel simbolo di Montezemolo ci devono essere richiami sia nazionali che internazionali, ai veri valori dell'Italia. Basta con le parole 'Futuro' e 'Democratici'».

Le reazioni
La discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo non entusiasma e non preoccupa Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. «Se scenderà in pista da politico - ha detto - si misurerà con le idee e con la quantità del suo consenso». «L'area dei moderati - ha concluso - è già ben presidiata. Non abbiamo timore di nessuno». «Il cosiddetto partito della nazione è senza un obiettivo finale, hanno applaudito la discesa in campo di Montezemolo senza capire che il problema non è inventarsi un leader ma un progetto da costruire». E' invece il commento di Saverio Romano, neoministro dell'Agricoltura, intervenuto all'assise di Rete Italia. «Oggi - prosegue - c'è una crisi della politica perché c'è uno stato confusionale permanente. Futuro e Libertà che viene da un'esperienza di destra italiana dice ora delle cose diverse e questo non perchè non si possa cambiare idea ma perchè tutti devono dimostrare di essere altro rispetto al modello offerto da Berlusconi. La stessa cosa accade nell'Udc». «Io mi chiedo - aggiunge Romano - che cosa vogliono costruire perchè al di la del modello berlusconiano l'alternativa è la confusione: da una lato c'è infatti una sinistra che dice di fare la guerra alla Libia e un'altra che invece scende in piazza per dire chè è contro la guerra. Poi c'è il cosiddetto partito della Nazione, una sorta di predellino 2 bonsai che non ha un progetto. Il nostro obiettivo - conclude Romano - è migliorare le condizioni del centrodestra e far evolvere il berlusconismo».

L'intervista a Max
Luca Cordero di Montezemolo era tornato ieri sull'ipotesi di una discesa in campo e, intervistato da Max, aveva cominciato a svelare la sua 'linea'. «Non credo - ha detto - agli one man show né in azienda né in politica… Abbiamo bisogno di una classe dirigente che entri in politica per dare e non per ricevere. Siamo un Paese dilaniato dalle troppe sigle che deve ritrovare lo spirito di squadra, la cultura del lavorare in gruppo e a tutto campo».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi