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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2011 alle ore 15:41.

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Dopo Berlusconi non ci sarà un nuovo Berlusconi ma «un gruppo di amici». Così Roberto Formigoni ha risposto chi gli ha chiesto un commento all'investitura che gli ha fatto ieri Angelino Alfano dicendo che chi governa bene la Lombardia può governare bene l'Italia. «La mia idea sul futuro dell'Italia è lunga vita a Berlusconi, personale e politica» ha sottolineato Formigoni aggiungendo che «quando e se Berlusconi decidesse un'altra scelta credo che dovremo essere pronti con una squadra. Dopo Berlusconi non ci sarà un nuovo Berlusconi».

Il presidente ha spiegato, come hanno fatto in passato altri esponenti del Pdl fra cui Frattini, che dopo ci sarà «un gruppo di amici, di persone capaci di essere insieme e rifare al popolo italiano la proposta politica che in questi anno Berlusconi ha saputo portare avanti».

La riforma interna al Pdl
Il governatore lombardo chiudendo la convention di Rete Italia a Riva del Garda, ha aggiunto che Rete Italia vuole «essere una rete, non un'associazione o una corrente, e che la rete si sta allargando. Raffaele Fitto, Mariastella Gelmini, Saverio Romano, Maurizio Sacconi erano qui perché si riconoscono nella rete. Con loro condividiamo l'idea di una riforma interna del Pdl».

Non è però questo il momento di mettere la riforma del partito al primo punto dell'agenda, vista la situazione di crisi: «Adesso ci sono altre priorità nel Paese, a partire dalla questione dei profughi. Ma nel partito vogliamo che la gente possa discutere, contare nella scelta del leader». «Berlusconi nel suo intervento - è stata la conclusione del discorso del governatore della Lombardia - ha colto la riflessione della nostra tre giorni. L'immagine di partito che ha dato è il motivo per cui ho scelto il Pdl: cattolico e non confessionale, laico e non laicista, moderato, riformatore e riformista».

Sul federalismo
«La nostra idea di federalismo, mi perdoni Bossi, è più avanzata della loro, perché fondata sulla sussidiarietà e non sul localismo che rischia di non portarci lontano». Formigoni ha precisato che la Lega è un «buon alleato»: «Siamo alleati, siamo amici». Il presidente della Lombardia ha spiegato di non essere preoccupato di una possibile crescita del Carroccio alle prossime comunali a Milano. «L'importante è che non rubino voti a noi - ha osservato -. Il bene di un alleato è il bene della coalizione. L'importante è che prendano i voti alla sinistra, al terzo polo o all'astensionismo».

La replica della Lega

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