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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2011 alle ore 09:31.

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Altri sbarchi a Lampedusa. Berlusconi e Maroni in Tunisia (Foto Ansa -M.Naccari)Altri sbarchi a Lampedusa. Berlusconi e Maroni in Tunisia (Foto Ansa -M.Naccari)

Non si arresta il flusso delle carrette del mare verso Lampedusa. Un altro sbarco si è verificato stanotte poco dopo le 2 sull'isola: una motovedetta della guardia costiera ha condotto in porto 210 migranti e altri sette sono stati intercettati dalla guardia costiera al largo di Pantelleria. In nottata erano partite le due navi La Superba e la Clodia con 1.344 migranti, lasciando nell'isola poco meno di 1.000 extracomunitari.
Nel frattempo stamattina la nave da sbarco San Marco della Marina Militare italiana è approdata a Napoli con 471 profughi che raggiungeranno la tendopoli allestita nella caserma di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

Le condizioni del mare sono perfette per la navigazione e non è escluso che anche oggi possano verificarsi altri sbarchi. Con le stesse condizioni meteo ieri sono arrivati a Lampedusa circa dieci imbarcazioni con oltre 600 migranti.

Situazione difficile a Manduria
Poco più di un centinaio di immigrati tunisini ospitati nella tendopoli di Manduria hanno trascorso e dormito tutta la notte all'aperto per protesta per i ritardi nell'ottenimento di un eventuale permesso di soggiorno temporaneo e chiedendo asilo. La protesta era iniziata ieri sera e solo una parte degli immigrati poco prima dell'alba ha fatto ritorno nella tendopoli.

Berlusconi a Tunisi per arginare lo «tsunami umano»
Per Silvio Berlusconi il viaggio a a Tunisi servirà a «vedere se il nuovo governo, che non è forte né eletto, potrà trovare il modo per evitare nuove partenze». Il viaggio è pieno di incognite e un esponente di governo, coinvolto negli incontri che hanno preceduto la missione, riconosce che non c'è grande ottimismo. Berlusconi e il ministro dell'Interno Roberto Maroni chiederanno l'applicazione di un accordo già esistente, firmato oltre 10 anni fa tra i governi dei due Paesi e poi rinnovato nel 2009, e anche di applicare la stessa legge tunisina, che considera reato l'espatrio non autorizzato. In cambio il Governo di Roma offrirà motovedette, fuoristrada e quanto necessario per il pattugliamento. Altra richiesta sarà quella di agevolare il riaccoglimento dei tunisini già arrivati in Italia, quasi 20mila migranti, attraverso un rimpatrio a gruppi. La contropartita sarebbe un piano di aiuti allo sviluppo, anche per facilitare il reinserimento nell'economia tunisina dei rimpatriati.
In caso di fallimento, nella maggioranza quota lega c'è già chi propone un piano B: «Se ci diranno di no pernseremo ai rimpatri forzati e al pattugliamento italiano».

Frattini.«Pronti 150 milioni di euro di sostegno»
Secondo il ministro degli Esteri Franco Frattini, in un'intervista rilasciata alla Stampa, il premier a Tunisi, confermerà «personalmente l'impegno italiano e una linea di credito da 150 milioni di euro per aiutare i giovani a sviluppare microcredito, artigianato, commercio, piccole attività che allevino la disoccupazione e aiutino l'economia a ripartire». Nel «pacchetto» italiano, aggiunge Frattini, prevede anche «aiuti mirati alla forza-lavoro: master universitari e corsi di formazione, in Italia e in loco. Ma vanno programmati, non possono certo partire sotto la pressione di un'ondata di 20 mila migranti».

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