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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2011 alle ore 18:14.

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Voci di ristrutturazione del debito greco, ma l'Fmi smentisce pressioni su AteneVoci di ristrutturazione del debito greco, ma l'Fmi smentisce pressioni su Atene

I leader dell'Ue convenuti il 25 marzo per creare il nuovo Meccanismo europeo di stabilità, o ESM, che entrerà in vigore a metà 2013, ha inasprito le condizioni dei prestiti di salvataggio. L'ESM farà prestiti ai governi in difficoltà ma a condizioni molto più dure. Quando i governi non potranno risarcire i loro debiti, i prestiti dell'ESM dovranno essere pagati prima degli obbligazionisti privati, un default "selettivo" che penalizza i risparmiatori privati. Ed è questo che preoccupa i mercati. I Cds sul Portogallo sono scambiati a 568 il 1°aprile secondo la CMA. Ciò implica una probabilità del 39,4% che il governo lusitano vada in default sul proprio debito entro cinque anni. I Cds sulla Grecia sono a 986 punti base, segnando un 57,4% di probabilità che il paese non riuscirà a rispettare i suoi impegni sul debito per lo stesso periodo.

Debito pubblico e Pil
«L'unico modo per evitare il default per queste economie è ridurre il loro debito a livelli più sostenibili attraverso un periodo di crescita economica sostenuta e mediante forti avanzi di bilancio», ha detto Ben May, economista a Capital Economic. Ma l'economia greca si è contratta del 4,5% quest'anno e del 2% nel 2012, mentre il debito della Grecia dovrebbe raggiungere 159,4% del Pil nel 2012 per poi scendere al 158,9% nel 2013, secondo le stime dell'Ue rilasciate il 24 febbraio. Insomma la crisi globale non aiuta i periferici in difficoltà. Il ministro delle Finanze greco, George Papaconstantinou, ha gettato acqua sul fuoco affermando che la ristrutturazione del debito del paese non è un'opzione, ma il mercato resta nervoso. Il fatto che la Germania insista sul punto che il debito venga restituito prima all'Esm e poi ai risparmiatori privati, ha reso un default più probabile prima del 2013», ha detto senza mezzi termini Simon Smith, economista londinese capo presso FxPro Financial Service. Che significa ristrutturazione? «Con il termine ristrutturazione, si intende una riduzione della cedola e ritardare o ridurre la quota del rimborso del capitale nel caso della Grecia», spiega Alex Johnson, capo del portfolio management presso Fischer Francis Trees & Watts.

La Troika
Nel maggio dello scorso anno, la Grecia ha evitato di default con l'aiuto di un prestito di 110 euro miliardi di euro da parte della Ue e dell'Fmi in cambio di un programma di austerità, di tre anni per tagliare il deficit di bilancio. Da allora, la Grecia ha ridotto il suo deficit dal 15,4% del Pil del 2009 ad 9,4% del 2010, e mira a restringere ulteriormente al 7,4% del Pil entro la fine del 2011. Secondo gli accordi del maxi-prestito, la Grecia deve predisporre entro il 15 aprile circa 22 miliardi di euro di nuove misure aggiuntive per il triennio 2012-2014 con l'obiettivo di portare il deficit sotto il 3% del Pil.

Privatizzazioni
Il governo Papandreou ha anche unilateralmente promesso di portare avanti con un ambizioso piano di privatizzazione di 50 miliardi di euro entro il 2015 che non è parte degli accordi per il prestito, ma che è finalizzato a ridurre gli oneri del maxidebito pubblico.
«La visita della delegazione sarà concentrata a verificare le strategie di bilancio di medio termine e del piano di privatizzazione», ha reso noto un funzionario ellenico. Il funzionario ha aggiunto che una ulteriore visita prevista ai primi di maggio si occuperà di riesaminare i conti trimestrali della Grecia e decidere sull'ammissibilità del paese per ricevere la quinta rata del suo prestito. La strategia di bilancio a medio termine prevede 15 miliardi di euro di ulteriori tagli alla spesa e circa 7 euro miliardi di euro di nuove entrate. Tra i tagli alla spesa in esame ci sono ulteriori riduzioni nel settore pubblico e sulle spese di funzionamento. Le nuove entrate possono includere l'abolizione di molte delle attuali agevolazioni fiscali. Tuttavia, la visita avviene anche mentre il deficit per il 2010 sembra avere superato il 10,6% del Pil, contro una stima iniziale del 9,4%. Che significa che il governo greco dovrà prendere misure addizionali pari a 3 miliardi di euro quest'anno per raggiungere i suoi obiettivi di budget 2011. Un compito sempre più difficle e con una situazione sociale sempre più in ebollizione.

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