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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2011 alle ore 11:38.
Giornata difficile per i debiti sovrani dell'Eurozona. Dopo la raffica di downgrade dei giorni scorsi, Standard & Poor's ha aggiunto anche l'Irlanda alla lista delle sue "vittime". All'indomani della pubblicazione degli stress test sulle banche irlandesi, che hanno certificato un buco da 24 miliardi per gli istituti di credito, S&P ha tagliato il rating sui titoli di stato di Dublino, a «BBB+» da «A-». Il merito di credito del paese, che potrebbe lanciare un maxi piano di ristrutturazione del settore creditizio, è sceso dalla fascia "medio alta" a quella "medio bassa". L'outlook resta stabile.
L'agenzia spiega la decisione odierna con gli stessi motivi per cui ha tagliato i rating di Portogallo e Grecia nei giorni scorsi, ovvero che come questi Paesi, anche l'Irlanda dovrà fare ricorso al fondo Esm (European Stability Mechanism). S&P ritiene che la ristrutturazione del debito sovrano è una possibile precondizione per prendere prestiti dal fondo Esm e che il debito senior non garantito del Governo sarà subordinato a questi prestiti. Tali caratteristiche, secondo S&P, «sono svantaggiose per i detentori privati» di obbligazioni statali.
S&P conclude che il rating dell'Irlanda potrebbe subire nuove pressioni se il sistema finanziario del Paese dovesse richiedere capitale supplementare dallo Stato o se il Governo non dovesse risucire a realizzare gli ambiziosi target fiscali, mentre il rating potrebbe essere alzato se l'economia nazionale ritornasse più rapidamente di quanto atteso dall'agenzia a tassi di crescita sopra le attuali stime del 2-2,5%.
Giornata difficile anche per il Portogallo che ha collocato titoli di Stato a un anno per 1,64 miliardi di euro, ma ha dovuto pagare tassi più alti. Il rendimento medio è salito al 5,793% dal 3,159% dell'analoga asta tenuta a luglio scorso. La domanda ha superato l'offerta di 1,4 volte contro le 2,3 volte dell'operazione precedente. Lisbona ieri aveva annunciato un'asta straordinaria di titoli a un anno «causa di una domanda specifica» indicando un ammontare massimo di circa 1,5 miliardi.
L'ultima emissione a breve termine aveva rigurardato, nel mese di marzo, 650 milioni di euro in titoli di Stato a 12 mesi sui quali il Portogallo ha dovuto corrispondere interessi annui pari al 4,33 per cento. Resta probitivo il costo della raccolta di denaro a lungo termine, i titoli di stato decennali di Lisbona vengono infatti prezzati con un rendimento dell'8,49%, 511 punti sopra il rendimenti dei titoli di stato tedeschi (Bund), i più sicuri dell'Eurozona. Si tratta del livello più alto dalla nascita dell'euro.
In giornata Fitch ha abbassato il rating sul Portogallo da A- a BBB-, mantenendo il credit watch negativo. L'agenzia ha anche tagliato il rating a breve termine Idr da F2 a F3. «Il severo downgrade di tre livelli riflette principalmente la preoccupazione di Fitch sul fatto che l'aiuto estero arriverà in tempi meno rapidi a causa delle elezioni politiche che si svolgeranno il 5 giugno prossimo», spiega Douglas Renwick, responsabile del gruppo sui rating sovrani di Fitch in una nota. In settimana l'agenzia di rating Standard &Poor's ha tagliato il rating sulla solvibilità del debito del governo di Lisbona a BBB-, equiparando i bond portoghesi a titoli spazzatura.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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