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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2011 alle ore 15:55.

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Caso Ruby: dalla Camera ok al conflitto d'attribuzione con dodici voti di scarto. La protesta davanti alla Camera (Ansa)Caso Ruby: dalla Camera ok al conflitto d'attribuzione con dodici voti di scarto. La protesta davanti alla Camera (Ansa)

Sarà sollevato il conflitto d'attribuzione tra i poteri dello Stato davanti alla Consulta. La Camera ha infatti approvato con 314 voti a favore e 302 contrari la richiesta avanzata nei giorni scorsi dai capigruppo della maggioranza nel caso Ruby. L'obiettivo è quello di chiedere alla Corte Costituzionale di pronunciarsi sulla competenza del tribunale dei ministri per il processo che vede coinvolto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sottraendolo a quella dell'autorità giudiziaria di Milano. Fuori intanto divampa la protesta delle opposizioni e del Popolo Viola che, fin dalla mattinata, si sono mobilitati contro la strategia della maggioranza.

Protesta fuori Montecitorio. Bersani: umiliati davanti al mondo
La giornata si apre così a Montecitorio con un tricolore di 60 metri srotolato dai viola, lo stesso utilizzato nella giorno della manifestazione in difesa della Costituzione. Molte le bandiere del Popolo Viola, ma in piazza ci sono anche i cartelli di Rifondazione Comunista, dell'Idv, del Pd e di Sel. Gli interventi ruotano tutti attorno alla «lista della vergogna» - i 37 provvedimenti «ad personam» approvati dal 1994 ad oggi - mentre i cittadini accorsi davanti alla Camera intonano l'inno di Mameli e "Bella ciao" ed espongono striscioni contro il premier: «Non scappare fatti processare», «Prescrizione breve danneggia gli onesti, svegliamoci», «Berlusconi il più processato perché il più fuorilegge». Poi, pochi metri più in là, alle 18 il Pd lancia il suo comizio con il segretario Pierluigi Bersani che usa toni durissimi. «Quello che la maggioranza ha deciso oggi è che Ruby è la nipote di Mubarak. Berlusconi così ci mette in condizione di umiliazione e vergogna davanti al mondo. Sì, è una vergogna». La mobilitazione si trasferisce quindi in piazza Santi Apostoli per la "notte bianca della democrazia" organizzata da Giustizia e Libertà.

I due libdem e l'ex Mpa Misiti votano con la maggioranza
La maggioranza però tira dritto. E oggi la votazione, avvenuta senza registrazione dei nomi e con il sistema elettronico, rende evidente alcuni passaggi last minute. Con Pdl, Lega e Responsabili, hanno infatti votato sia i due liberaldemocratici, Italo Tanoni e Daniela Melchiorre, che pure ufficialmente fanno ancora parte del terzo polo, ma anche l'ex Mpa Aurelio Misiti, in predicato di diventare viceministro, ha assicurato il suo sostegno al Cavaliere. Niente colpi di scena, dunque, nel voto di oggi per il quale, va ricordato, sarebbe comunque bastata la maggioranza semplice. Ma in aula c'è il pienone perché ieri dal Pdl e dal Pd era partito un fortissimo battage verso i deputati cooptati in vista del voto odierno e invitati a cancellare impegni e missioni, senza alcuna eccezione.

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