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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2011 alle ore 08:38.

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Processo Ruby la prossima udienza il 31 maggio. Tra forzature e abusi cresce il pessimismo sulla giustiziaProcesso Ruby la prossima udienza il 31 maggio. Tra forzature e abusi cresce il pessimismo sulla giustizia

La prossima udienza del processo al tribunale di Milano sul caso Ruby é stata fissata per il 31 maggio prossimo. In quella occasione verranno trattate le questioni preliminari. Dovrebbe essere presente anche il presidente del Consiglio Berlusconi, secondo quanto anticipato da uno dei suoi legali, Piero Longo.

Oggi, ha spiegato il presidente del collegio della quarta sezione penale del tribunale di Milano, Giulia Turri, é una semplice «udienza di smistamento», aggiungendo che «le parti potranno interloquire dalla prossima udienza». In aula erano presenti per l'accusa il procuratore aggiunto Ilda Boccasini, il pm Antonio Sangermano, e per la difesa del premier l'avvocato Giorgio Perroni, sostituto processuale di Niccolò Ghedini e Piero Longo, legali di Berlusconi. Il premier attraverso una lettera depositata dal suo legale ai giudici, ha fatto sapere che avrebbe voluto «partecipare» all'udienza, ma non ha potuto essere presente per «impegni istituzionali». Berlusconi ha consentito comunque lo svolgimento dell'udienza anche in sua assenza senza alcun legittimo impedimento.

Ruby non si costituirà parte civile
Ruby ritiene «di non aver subito alcun danno dalle sue frequentazioni ad Arcore» e «afferma di non aver avuto rapporti sessuali col premier. Per questo non si costituirà parte civile». Lo ha spiegato al termine della prima udienza, l'avvocato Paola Boccardi che rappresenta gli interessi della giovane marocchina. «L'unico danno che ha subito - ha aggiunto - è a livello mediatico, un danno all'immagine che si porterà sulle spalle per lungo tempo ma per cui non è possibile chiedere un risarcimento in questo processo».

Anche Giorgia Iafrate, uno dei funzionari della polizia che si trovava in Questura la notte della telefonata di Silvio Berlusconi tra il 27 e il 28 maggio, non si costituirà parte civile. Lo ha confermato il suo avvocato Luca Gentili. Non erano presenti in aula gli avvocati di Pietro Ostuni e Ivo Morelli, gli altri due dirigenti di polizia che erano li quella notte.

L'avvocato di Berlusconi: «Valuteremo la sospensione»
Per il legale del premier Giorgio Perroni la possibilità di presentare un' istanza ai giudici del processo per chiedere la sospensione del dibattimento in attesa che venga definita dalla Consulta la questione del conflitto di attribuzione è «un argomento che valuteremo in queste settimane».

Udienza lampo con assedio mediatico
Fin dall'alba centinaia di cronisti, fotografi e troupe televisive provenienti da tutto il mondo -Giappone, Corea del Sud, Australia- erano schierati davanti al palazzo di giustizia di Milano. Ma l'assenza dei protagonisti e la brevità dell'udienza -9 minuti e 50 secondi- ha reso meno interessante la copertura dei media. I riflettori erano puntati sui gruppi di contestatori e sostenitori del premier che hano allestito davanti al tribunale dei gazebo.

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