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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2011 alle ore 13:06.

«Per avere in Italia una vera democrazia bisogna cambiare l'architettura istituzionale e riformare la Costituzione»: lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi durante la cerimonia di premiazione a palazzo Chigi del progetto «Campus Mentis». Berlusconi ha ribadito che «è necessaria una riforma dell'architettura costituzionale perchè il Governo non ha il potere di decidere ma può al massimo suggerire al Parlamento un provvedimento. Questo va poi nelle commissioni parlamentari, poi in aula, infine deve piacere al capo dello Stato».
Le leggi devono piacere ai magistrati di sinistra
«Una legge - ha aggiunto il premier - che è un purosangue quando esce dal consiglio dei ministri, diventa un ippopotamo alla fine di questo iter». «Inoltre - ha proseguito - se non piace ai giudici della sinistra quella legge viene impugnata davanti alla corte costituzionale che, poichè è composta per la maggior parte da giudici di sinistra, la rende nulla. Dunque - è la conclusione del premier - per avere una vera democrazia bisogna cambiare la costituzione e riformare questa architettura istituzionale».
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Farò la riforma della giustizia e del fisco
Berlusconi ha indicato poi come obiettivi per i prossimi due anni di legislatura, «la riforma della giustizia e del fisco». Risultati possibili, afferma, «grazie a una maggioranza più esile nel numero, ma assolutamente più coesa». Finora, ha spiegato, «non sono riuscito a fare le riforme non perché non lo so fare, ma perché non sono stato capace di avere il 51% dei voti. Avevo una maggioranza di coalizione, ma il partito di Pierferdinando Casini e quello di Gianfranco Fini ogni volta che si presentava la riforma della giustizia stavano dalla parte dei giudici». Per quanto riguarda la riforma del fisco, Berlusconi ha detto: «le aziende sanno che è praticamente impossibile trovare la situazione giusta in una selva tale di leggi». Ecco perchè «stiamo studiando la riforma tributaria e dobbiamo arrivare nei prossimi due anni ad avere un codice che unisca tutte le norme tributarie e che dia norme certe a cui ottemperare».
Ho vinto più trofei di Bernabeu
Il premier ha parlato anche di calcio e dei suoi primi passi in politica. «Quando divenni presidente del Milan - ha ricordato - dissi che la volevo rendere la prima squadra del mondo. Nessuno ci credeva ma è successo. Volevo anche diventare il presidente che ha vinto più trofei, ed è successo, il famoso Bernabeu ha vinto la metà dei trofei che ho vinto io». Berlusconi ha quindi invitato i giovani talenti del progetto Campus Mentis a «essere ambiziosi»: «Quando scesi in politica - ha concluso Berlusconi - dissi qua bisogna cambiare tutto, e mi facevo tante illusioni, dicevo di voler prendere la responsaiblità del governo, tutti mi prendevano poco sul serio, ma due mesi dopo mi sono trovato premier».
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