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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2011 alle ore 16:50.

Tira dritto davanti a chi, soprattutto dentro il suo partito, lamenta l'eccessivo smarcamento rispetto ai valori della destra. «Infischiamocene di quelli che dicono che siamo andati a sinistra». E riserva più di qualche stoccatina a coloro che hanno abbandonato la barca di Fli per tornare tra le braccia di Silvio Berlusconi. «Qualcuno di noi è voluto tornare belante nel gregge dicendo che il governo Berlusconi-Scilipoti va sostenuto come il governo della pace sulla terra». Davanti ai giovani di Generazione Futuro Gianfranco Fini lancia così un attacco frontale alla maggioranza e al premier.
Berlusconi è ossessionato da noi
Ed è soprattutto a Berlusconi che l'ex alleato riserva i passaggi più polemici del suo intervento. «Berlusconi - spiega il leader di Fli - non perde occasione per dimostrare l'ossessione che ha nei nostri confronti. Ma è possibile che se non contiamo nulla non perda spunto, tra le tante barzellette tristi che racconta, di dire che tutto quello che accade è colpa nostra». Anche ieri, infatti, intervenendo al convegno organizzato dagli ex Dc e Psi ora confluiti nel Pdl, il Cavaliere era tornato a criticare Fini e il suo patto con i magistrati. Proprio sulla giustizia il presidente della Camera è tranchant con il premier. «Il suo è un garantismo peloso, stravolto la caricatura di certi valori del centro-destra. Per garantismo egli intende "mai più un colpevole condannato"».
Il rimbrotto ai suoi: c'è chi ha perenne mal di pancia e testa indietro
Quanto alla futura collocazione di Fli, Fini non ha dubbi. «Non possiamo permettere che battaglie importanti come quelle per la legalità e il lavoro automaticamente passino come battaglie del centro-sinistra perché a destra non si fanno». Insomma, l'ancoraggio dei futuristi nell'alveo del centro-destra è una certezza anche se Fini deve fare i conti con diverse fuoriuscite (l'ultima è quella dell'ex coordinatore campano di Fli, l'europarlamentare Enzo Rivellini) di chi contesta uno scarso distinguo rispetto alla linea della sinistra. Ma il leader futurista non risparmia frecciatine nemmeno a chi critica la linea dall'interno (come Adolfo Urso e Andrea Ronchi). «Tra di noi c'è qualche collega deputato che ha un perenne mal di pancia e la testa rivolta indietro. Ma il grande merito di voi giovani è quello di aver dimostrato che la politica è passione e impegno e non lotta per la rielezione in Parlamento».
L'ironia di Cicchitto: Fini rasserena clima con eleganza
Ma è a coloro che hanno abbandonato la barca finiana che il presidente della Camera destina le riflessioni più dure. Tanto da sollevare l'immediata replica della maggioranza. «Vediamo che ancora una volta Fini sta dando un buon contributo a rasserenare l'atmosfera e a portare avanti un dibattito politico normale. La sua battuta sul governo Berlusconi-Scilipoti è di rara eleganza - ironizza il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto - mette in evidenza l'esistenza di una situazione istituzionale addirittura paradossale». Si può dire ciò che si vuole, gli fa eco il vice Osvaldo Napoli, «ma un presidente della Camera che considera la maggioranza che sostiene il governo "un gregge belante" è un fuor d'opera, una definizione insana neppure mai passata per la mente di uno dei soliti dittatorelli africani». Infine una nuova bordata contro la Lega. «Nessuno nega - ragiona Fini - che, accanto alla questione meridionale, ce ne sia una settentrionale e che ci sono divaricazioni tra alcune parti del Paese. Ma c'è l'Italia, ci sono il Nord e il Sud, la Padania non esiste».
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