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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2011 alle ore 17:14.

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«Non mollo, ci sarò finché necessario». Così Silvio Berlusconi nel corso di una convention organizzata dal ministro del Turismo Michela Brambilla, a Roma. «Dal 2008 abbiamo vinto tutte le elezioni e vinceremo anche le prossime elezioni amministrative», ha continuato il premier, tornando poi ad attaccare la magistratura e l'opposizione di governo. «La magistratura è permeata di idee di una certa sinistra che vuole cambiare ciò che gli italiani hanno scelto con il voto, in altri termini questo si chiama eversione».

In merito alle sue recenti apparizioni in Tribunale Berlusconi ha riferito: «Lunedì mi sono trovato dentro una macchina processuale infinita per un processo risibile che un altro presidente del Consiglio non può mai vedere avverarsi, mi ne sono andato che c'era un'atmosfera surreale».

«Un presidente del Consiglio deve difendere il suo Paese in politica estera e deve essere per questo tutelato e non può essere distratto per delle bazzecole magari accadute 15 anni prima - ha ricordato -. Il governo ha fatto tre leggi: il lodo Schifani, il lodo Alfano e il legittimo impedimento. Tutte approvate con tempi lunghissimi dal Parlamento ma che la Corte costituzionale ha abrogato e non sto a dare giudizi su quei giudici».

Berlusconi respine le accuse mosse contro il provvedimento sul processo breve. «Questa legge può casomai facilitare e far prescrivere lo 0,2% processi».

E sul caso Mills, in particolare, difende la sua estraneità dai fatti sostenendo che l'avvocato inglese non è mai stato corrotto, ma ha semplicemente tentato di evadere il fisco inglese. Siccome però «è uno sfigato», aggiunge, è stato coinvolto in una storia giudiziaria che lo ha portato alla condanna. «Il processo Mills? È eversione!».

E poi, ancora contro la magistratura: «Serve una commissione d'inchiesta parlamentare per accertare l'esistenza di un'associazione a delinquere a fini eversivi dentro la magistratura. Questa è una patologia della democrazia con cui noi dobbiamo fare i conti, una parte della magistratura ha un ruolo eversivo».

Il presidente del Consiglio non ha risparmiato critiche all'opposizione. «Nel nostro Paese la situazione è difficile perché l'opposizione è rimasta sempre la stessa, con i loro leader che sono gli stessi giovani dell'89. Hanno una politica che va contro il buonsenso e che è del 'tanto peggio tanto meglio». Parlando del suo partito ha detto. «Il Pdl, come altri partiti, è vittima di una inevitabile patologia, perché chi è entrato da molti anni comincia a dare gomitate affinché i concorrenti non gli tolgano il posto, guarda con preoccupazione i nuovi entrati e chiude la porta ai possibili nuovi ingressi».

Dura la reazione di Antonio Di Pietro, dell'Itaila dei Valori. «Le accuse mosse da Berlusconi alla magistratura sul caso Mills sono gravissime e sono la prova provata che è lui il mandante morale e politico dei manifesti apparsi ieri a Milano in cui i giudici venivano accostati alle Br. Un presidente del Consiglio che, nell'esercizio delle sue funzioni, paragona la magistratura ad un'associazione a delinquere eversiva, non ha più titolo di rimanere al suo posto. A questo punto, mi auguro che intervenga il presidente della Repubblica prima che si passi dalla farsa berlusconiana alla tragedia mussoliniana».

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