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Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 13:16.

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Fini: il rispetto delle Istituzioni è la premessa per uno stato di dirittoFini: il rispetto delle Istituzioni è la premessa per uno stato di diritto

«Il rispetto reciproco tra le Istituzioni è la premessa indispensabile per la salvaguardia dello Stato di diritto e per la leale collaborazione tra i poteri dello Stato»: lo ha detto, secondo quanto si apprende, il presidente della Camera, Gianfranco Fini ricevendo a Montecitorio i vertici dell'Anm, il presidente, Luca Palamara, e il Segretario Generale, Giuseppe Cascini.

Nel giorno dopo le roventi polemiche dovute agli attacchi ai giudici da parte del premier Silvio Berlusconi - che ha accusato lo stesso Fini di aver stretto un "patto" con le toghe - il presidente della Camera ribadisce il ruolo dei magistrati previsto dalla Costituzione: «la magistratura, non solo ordinaria, rappresenta il vero pilastro a salvaguardia dei principi di legalità a difesa di tutti i cittadini». Di qui il «vivo apprezzamento» che Gianfranco Fini esprime per «la posizione istituzionale dell'Anm», con riferimento alle polemiche politico-istituzionali di queste ultime settimane.

Palamara: allarme per fibrillazione istituzioni
Nel corso dell'incontro, durato meno di un'ora, Fini avrebbe soprattutto ascoltato con attenzione la preoccupata fotografia sulla «fibrillazione istituzionale» denunciata dall'Anm. «Al presidente della Camera - ha riferito ai cronisti il leader del sindacato delle toghe, Luca Palamara - abbiamo rappresentato tutta la gravità del momento e il forte stato di preoccupazione della magistratura». «Ci sono due situazioni che rischiano di aumentare le nostre preoccupazioni: le prossime elezioni amministrative e le vicende giudiziarie in corso - ha aggiunto Palamara -. Per quanto riguarda le elezioni, c'è il tentativo di farci diventare un soggetto politico, mentre le riforme in corso, proprio perchè dettate da esigenze contingenti, rischiano ulteriormente di essere disomogenee e di affossare ulteriormente il processo». Palamara ha quindi sottolineato alla terza carica dello Stato che «i magistrati non intendono farsi trascinare sul terreno politico di scontro», non essendo la magistratura, ha concluso, «un soggetto politico».

Rotondi: il patto Fini-magistrati? Presto la fonte lo rivelerà
Le reazioni alla presa di posizione del presidente della Camera non si sono fatte attendere. Daniele Capezzone, portavoce Pdl, taglia corto: «Gianfranco Fini può raccontare quello che vuole. Ma un fatto politico è evidente: da mesi, ha scelto di infilarsi politicamente nel fronte giustizialista insieme all'Idv e alla sinistra. E per capire questo non
occorrono carte segrete: è sufficiente sentir parlare Fini e i suoi».
Anche il ministro Gianfranco Rotondi, dai microfini di Radio 24, ritorna sul "patto scellerato" tra Fini e le toghe e annuncia che «presto la fonte lo rivelerà a tutti gli italiani». Secca la replica di Luca Palamara: si esibiscano le carte che proverebbero il patto, altrimenti «se questi documenti non ci sono si tratta di affermazioni calunniose».

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