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Questo articolo è stato pubblicato il 26 aprile 2011 alle ore 12:26.

Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy a Villa Madama, Roma (Ansa)Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy a Villa Madama, Roma (Ansa)

Vertice «molto, molto positivo» e «convergenza» tra Italia e Francia «su tutti i temi affrontati». Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa congiunta con il presidente francese Nicolas Sarkozy in una pausa dei lavori del vertice bilaterale Italia-Francia a Villa Madama. «Abbiamo avuto un vertice che posso senza tema definire come molto, molto positivo. È emersa la forte convergenza - ha assicurato Berlusconi - su tutti i temi che abbiamo affrontato: la situazione in Libia, del Mediterraneo, l'immigrazione, la cooperazione economica e industriale tra i nostri due Paesi».

Necessaria la riforma del trattato di Schengen
«Nessuno vuole abolire il trattato di Schengen, ma ci siamo trovati d'accordo che in circostanze eccezionali possono esserci variazioni, sulle quali abbiamo deciso di lavorare insieme», ha detto Berlusconi, che ha aggiunto che Italia e Francia collaboreranno insieme con il governo tunisino. «Abbiamo anche siglato una dichiarazione congiunta per nominare due dei nostri più stretti collaboratori per affrontare i temi dell'immigrazione sviluppando i trattati che già ci sono», ha proseguito il premier italiano.

Berlusconi ha anche commentato la decisione di prendere parte ai bombardamenti in Libia: «Abbiamo preso una difficile decisione, visto il passato e l'amicizia che ci lega alla Libia. Vorrei però chiarire che non si tratta di bombardamenti, ma di interventi con razzi di estrema precisione su singoli obiettivi militari. Lo scopo resta sempre quello di proteggere la popolazione civile».

La risposta dell'Unione europea: in linea con nostre proposte
In seguito, Nicolas Sarkozy ha aperto il suo intervento sottolineando il rapporto di amicizia che lega Italia e Francia, passando poi a trattare il tema della Libia: «Ci rallegriamo della decisione italiana di inviare i propri aerei, abbiamo bisogno della vostra partecipazione al servizio della democrazia in Libia». Sul trattato di Schengen, Sarkozy ha ribadito la posizione di Berlusconi: «Il trattato deve continuare a vivere, ma per farlo deve essere riformato».

La lettera congiunta sull'immigrazione inviata da Berlusconi e Sarkozy ha comunque «confortato» la Commissione europea. Lo ha detto all'Ansa nel pomeriggio il portavoce Olivier Bailly dopo che il gabinetto del presidente Barroso ed i servizi giuridici della commissaria europea Cecilia Malmstrom hanno esaminato il testo. «La lettera è una buona notizia» ha detto Bailly aggiungendo che le soluzioni indicate «sono in linea con le proposte che la Commissione ha fatto da parecchi mesi».

Sarkozy: «Italia e Francia formino dei grandi gruppi». Confermato l'appoggio a Mario Draghi per la Bce
Sulla questione Parmalat-Lactalis, il presidente francese ha ricordato che Francia e Italia sono il secondo partner commerciale l'una per l'altra e che «non c'è motivo di fare la guerra. Creiamo dei grandi gruppi franco-italiani, ne abbiamo bisogno entrambi». Inoltre, Sarkozy ha confermato che «la Francia sarà molto felice di appoggiare Mario Draghi alla presidenza della Bce, sarà un ottimo segnale anche per chi mette in dubbio il ruolo dell'Italia in Europa». Berlusconi ha poi aggiunto di non considerare «ostile» l'Opa di Lactalis, e che il Governo spera che si possa fare un accordo tra imprese italiane e il gruppo transalpino.

Inoltre, per «facilitare un avvicinamento» le parti nella vicenda Lactalis-Parmalat, Italia e Francia, metteranno in campo due stretti consiglieri di palazzo Chigi e dell'Eliseo:«Abbiamo deciso di affidare a due nostri collaboratori, per noi il segretario generale dell'Eliseo (Xavier Musca, ndr) - ha detto Sarkozy - il compito di cercare, in pieno accordo con i ministri, di trovare delle soluzioni».«Noi crediamo nel libero mercato ma i nostri collaboratori faciliteranno un avvicinamento fra le posizioni».

La questione nucleare: moratoria per evitare il referendum
Nel giorno del 25esimo anniversario del disastro della centrale di Chernobyl, il vertice di Villa Madama è anche un'occasione per tornare sul tema del nucleare. Per Berlusconi «il nucleare resta il futuro»: «In Italia l'accadimento giapponese - lo abbiamo visto a seguito dei sondaggi che facciamo - ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini - ha detto il premier - Se fossimo andati a quel referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per molti anni a seguire. Per questo il governo ha responsabilmente deciso per la moratoria», per far sì che «si che si possa tornare a un opinione pubblica consapevole della necessità di avere energia nucleare», che rappresenta «un destino ineluttabile». Sarkozy ha poi aggiunto che sebbene la Francia stia investendo nel settore delle energie rinnovabili, «non si può pensare che il solare e l'eolico saranno sufficienti a compensare il nucleare» e che «il giorno in cui l'Italia deciderà di tornare indietro, la Francia sarà un partner amichevole».

All'incontro di Villa Madama, oltre ai due presidenti, hanno partecipato, per la parte italiana, i ministri degli Esteri, Franco Frattini, dell'Interno, Roberto Maroni, e dell'Economia, Giulio Tremonti. Per la parte francese a Villa Madama il primo ministro François Fillon, e i ministri degli Esteri, Alain Juppè, quello dell'Interno Claude Gueant, e quello del Tesoro, Christine Lagarde.

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