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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2011 alle ore 16:44.

Corre Super Mario, per Ft è il candidato miglioreCorre Super Mario, per Ft è il candidato migliore

Ricordando gli attacchi a Draghi del tabloid tedesco Bild, il Wsj sottolinea che con lui la Germania sta usando lo stereotipo sbagliato. Il governatore della Banca d'Italia è piuttosto il "principe rinascimentale", un "uomo di totale auto-controllo e distacco", un "intellettuale di prima classe", un "arci-realista" come il compatriota Machiavelli. Per farla breve, è "proprio l'uomo di cui la Bce ha bisogno nei prossimi anni".
Un lancio dell'agenzia americana Bloomberg, ripreso dal San Francisco Chronicle, mette in evidenza il crescente consenso per il candidato italiano: "La Spagna dice che la scelta di Draghi è ‘eccellente', isolando la Merkel". Il placet del ministro delle Finanze spagnolo Elena Salgado lasciano la Germania come "il solo dei quattro più grandi paesi dell'eurozona a non avere ancora appoggiato" il governatore della Banca d'Italia.

Gettonatissimo sui siti internet – tra cui quello del quotidiano francese Les Echos - un servizio Reuters che fa il ritratto di Draghi. Titolo accattivante: "L'irresistibile ascesa di Super Mario". L'articolo comincia citando alcuni soprannomi scherzosi di Draghi, chiamato da alcuni colleghi il "Signor Altrove" o "Dov'è Mario?" perché "Ogni volta che c'è bisogno di lui scompare per parlare con qualcun altro". Finché si arriva al soprannome più lusinghiero di "Super Mario", che si è guadagnato quando ha lavorato per garantire all'Italia un posto nell'euro partecipando tra l'altro alla redazione del Trattato di Maastricht.
Nonostante il suo ricco curriculum, secondo la Reuters "l'uomo non fa l'unanimità": il ministro delle Finanze Giulio Tremonti, in particolare, "imputa la crisi finanziaria, almeno in parte, ai tecnocrati sui quali Draghi sovrintende". Les Echos in un blog ha definito la scelta di Draghi "un buon compromesso": ha un buon profilo, un buon curriculum, la competenza tecnica. Qualche riserva i francesi l'avevano per il suo "spirito anglosassone" (è stato alla Goldman Sachs), in particolare sulle questioni di regolamentazione o di bonus. Ma dopo l'appoggio di Sarkozy, resta solo la questione tedesca. E Les Echos lo sottolinea in un titolo: "Il prossimo capo della Bce dovrà avere l'avallo Germania, ricorda Berlino".

Anche per il Nouvel Observateur, Draghi è diventato il candidato "di compromesso per prendere in mano il destino dell'euro". Il vertice franco-italiano ha fatto pendere la bilancia a favore del candidato italiano e la notizia campeggiava ancora oggi sulla homepage del suo sito web: "L'Europa si prepara a dare le chiavi della Bce a Mario Draghi". Anche se il suo passato alla Goldman Sachs "resta il punto debole" di Draghi, considerato dai suoi detrattori "troppo atlantista".

A questo punto, per Le Monde, Draghi è "ben partito per prendere la presidenza della Bce". La Merkel non ha ancora preso posizione ufficialmente e anche se il suo portavoce ha detto che Draghi è "un buon candidato", la decisione "non è ancora stata presa". Quanto alla Francia, una volta partito Trichet in ottobre, rischia di non avere nessuno ai vertici della Bce. Sarkozy – nota Le Monde - si è detto felice di sentire Berlusconi dire che naturalmente avrebbe sostenuto la candidatura di un francese nel direttorio della Bce.
L'appoggio francese alla candidatura di Draghi – osserva ancora Le Monde in un articolo sulle "speranze deluse dell'Italia" – è tutto quello che Berlusconi è riuscito a ottenere nell'incontro con Sarkozy. Un magro bottino "anche se permette all'Italia di avere la visibilità perduta nelle istanze internazionali".

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