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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2011 alle ore 16:33.

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Draghi alla Bce, Merkel vuole contropartite (Der Spiegel)Draghi alla Bce, Merkel vuole contropartite (Der Spiegel)

Berlino intende chiedere contropartite in cambio del suo via libera alla nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea. Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel, in edicola oggi, il cancelliere Angela Merkel vuole due posti chiave per i tedeschi in due organismi internazionali e precise garanzie sul fondo salva-stati.

Jörg Asmussen, segretario di Stato alle Finanze, punterebbe alla presidenza del Comitato economico e finanziario dell'Ue, l'organismo che prepara le riunioni dei ministri delle Finanze dell'Eurogruppo e dell'Unione. Jens Weidmann, da ieri nuovo presidente della Bundesbank, vorrebbe la presidenza del Financial Stability Board (Fsb), l'organismo, attualmente guidato da Draghi che propone al G20 le misure per rimediare alle vulnerabilità del sistema finanziario mondiale.

La Germania chiede inoltre di definire in maniera concreta le competenze del fondo salva-stati, in particolare per quanto riguarda la maggioranza richiesta per le sue decisioni.
La nomina di Draghi alla testa della Bce è stata ieri definita un "fatto scontato" dal Frankfurter Allgemeneine Zeitung, in un articolo dal titolo in italiano "Signore Euro".

Perfino il popolare Bild Zeitung, che in passato l'aveva attaccato, ha presentato venerdì scorso Draghi come il miglior candidato possibile dal punto di vista tedesco, mostrandolo in un fotomontaggio con il tipico casco prussiano a punta sulla testa. "Poiché è così tedesco…"
Un'inversione di rotta, quella di Bild, segnalata tra gli altri anche dal New York Times ("Per giornale tedesco Draghi non è così male tutto sommato"): per il Nyt la "naturalizzazione" di Draghi, definito quasi prussiano, potrebbe avere reale significato politico e aumentare le sue chance di diventare il prossimo presidente della Bce.

Il progressivo avvicinamento della Merkel alla candidatura di Draghi, che la scorsa settimana ha ottenuto l'appoggio dichiarato del presidente francese Nicolas Sarkozy, è messo in risalto oggi su Les Echos. "Berlino vuole monetizzare il suo sostegno a Mario Draghi", titola il quotidiano francese, sottolineando anche che la Germania vuole "imporre il suo punto di vista nell'eurozona".
In un'analisi intitolata "Merkel, i falchi e il rospo Draghi", Les Echos nota che ufficialmente la cancelleria ancora non si pronuncia, vedendo nella secca reazione tedesca una certa irritazione per l'annuncio "precipitoso" di Sarkozy.

A questo punto, però, secondo Les Echos non si vede come la Merkel potrebbe non sostenere Draghi, che ha "tutte le qualità richieste" dalla cancelleria. "Ormai – osserva - la questione che tutti i media tedeschi si pongono è quella delle contropartite che la Merkel esigerà". Politicamente, infatti, la nomina di un italiano, affiancato da un portoghese alla vicepresidenza è un "grosso rospo" da far ingoiare all'opinione pubblica tedesca, inquieta per la stabilità della sua moneta.

Anche Le Monde registra gli ultimi sviluppi: "Berlino avrebbe aderito alla candidatura di Mario Draghi alla guida della Bce". Citando Der Spiegel, il sito internet del quotidiano segnala che Berlino intende dare il suo sostegno all'italiano Draghi, ma "conta vedere in cambio due tedeschi nominati in posti chiave della finanza internazionale".

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