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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2011 alle ore 13:58.

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Helsinki (Corbis)Helsinki (Corbis)

I True Finns, il partito populista che ha raggiunto a sorpresa il terzo posto nelle ultime elezioni politiche finlandesi, dopo aver puntato la campagna elettorale su una strenua lotta al salvataggio dei cosiddetti PIGS, i paesi periferici europei in crisi finanziaria, potrebbero accettare di sbloccare il piano di aiuti per Portogallo in cambio di un piano per creare nuovi posti di lavoro a Helsinki.

Il sì della Finlandia, che non ha ancora un governo in carica, è necessario perché le decisioni per gli aiuti da 80 miliardi di euro, gestiti dal fondo salva-stati europeo (EFSF) devono essere prese all’unanimità da parte di tutti i paesi. Senza il sì di Helsinki non si può procederetaggio di Lisbona che a questo punto dovrebbe rivolgersi solo al Fondo monetario ibnternazionale e ai prestiti bilaterali.

«Certo - ha detto Ossi Sandvik, segretario del partito i Veri Finnnici e n. 2 della formazione politica, dopo il carsmatico leader Timo Soini - quando si vuole raggiungere alcuni dei propri obiettivi, i compromessi in politica sono necessari».

LA SVOLTA. È solo tatticismo? Non sembra. Il cambio di atteggiamento del partito anti-aiuti potrebbe intanto rimuovere uno dei principali ostacoli che finora hanno impedito il salvataggio europeo del Portogallo che resta appeso in una sorta di limbo con appena 3 miliardi di euro nelle casse pubbliche e una scadenza di bond pari a 4,5 miliardi a giugno. Lo spread dei bond portoghesi con i bund decennali tedeschi questa settimana sono schizzati a un record di 635 punti, facendo capire che gli investitori hanno perso la pazienza. Il paese lusitano non può ottenere gli aiuti concessi dall’European Financial Stability Facility (EFSF) senza il sostegno finlandese, ha ricordato il 27 aprile scorso, il Commissario europeo per gli Affari economici e monetari Olli Rehn. Non vi è nessun "piano B", ha detto Rehn che è finlandese e quindi conosce molto bene il dossier.

I VERI FINNICI. Il Partito euro-scettico dei Veri Finnici è diventato il terzo partito nelle elezioni del 17 aprile scorso grazie a un impegno politico a garantire i contribuenti di non contribuire più a nuovi piani di salvataggio in favore dei paesi periferici europei. Il gruppo politico sembra quindi essere pronto a dare il via libera all’attuale ministro delle Finanze Jyrki Katainen, che guida il principale partito del paese e sostiene le misure di salvataggio europee per Lisbona, in cambio di una politica nel nuovo esecutivo a favore di nuovi posti di lavoro in Finlandia.

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