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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2011 alle ore 08:14.

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La morte di Bin Laden spinge la Borsa di Tokyo, su i futures a Wall Street. Risale il dollaro, crolla l'argentoLa morte di Bin Laden spinge la Borsa di Tokyo, su i futures a Wall Street. Risale il dollaro, crolla l'argento

NEW YORK – La notizia della morte di Osama Bin Laden ha avuto subito un impatto sui mercati asiatici, il Nikkei ha chiuso in rialzo dell'1,57%, il Topix dell'1,6%, il dollaro è subito rimbalzato si trova ora a quota 1,47 contro l'euro, un recupero per ora ancora contenuto. Il petrolio ha perso l'1% e in calo anche l'oro dello 0,30% e l'argento, addirittura dell'8,41%. L'argento era stato il metallo prezioso ad aver corso di più nelle ultime settimane.

A parte l'argento tuttavia le reazioni non sono state ancora spettacolari. Non dimentichiamo che alcuni dei mercati asiatici più importanti, in Cina a Hong Kong, Singapore e Malaysia sono chiusi per festività e reagiranno solo martedì. C'è da chiedersi se siamo davanti a una svolta epocale, non dissimile da quella che si ebbe con la fine della Guerra Fredda quando il "dividendo per la Pace" diede dieci anni di prosperità. Forse è prematuro fare confronti di questo genere.

Se è vero che la fine di Bin Laden chiude una ferita psicologica aperta in modo o nell'altro da dieci anni per l'America – e sappiamo quanto la psicologia positiva sia importante per l'economia – è anche vero che oggi il Paese soffre di probelmi colossali sul piano economico. Con la morte di Bin Laden il disavanzo pubblico non sparirà, il problema del debito, 4.000 miliardi al giorno di fabbisogno non potrà essere archiviato e la battaglia politica nella Capitale con i repubblicani in controllo della Camera resta difficile.

Si aggiunga l'aumento generalizzato del rischio a livello globale. Tutte variabili queste indipendenti dall'esistenza o meno di Osama Bin Laden. Morto lui, le scadenze sul debito resteranno. C'è da dire che da oggi il Presidente Barack Obama è molto più forte e c'è da dire che sul piano psicologico una notizia come quella di oggi diminuisce il rischio sicurezza e aumenta la fiducia dei consumatori. L'altro apsetto positivo sul bilancio americano è che compoenti di spese superiori ai 100 miliardi di dollari all'anno potranno in prospettiva essere archviate. Si chiude una grande guerra.

Le frange islamiche parte della rivoluzione delle piazze arabe saranno ridimensionate. Forse davvero si potrà pensare allo sviluppo moderno di un bacino di crescita potenziale enorme. E con la chiusura di una guerra, questo lo dicono i libri di storia le cose non possono che migliorare.

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