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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2011 alle ore 12:47.

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Libia, accordo nella maggioranza sulla mozione della LegaLibia, accordo nella maggioranza sulla mozione della Lega

«Abbiamo trovato l'accordo su tutti i punti previsti dalla nostra mozione». La Lega impone la sua linea alla maggioranza e l'annuncio del capogruppo Lega alla Camera, Marco Reguzzoni, al termine del vertice presieduto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sancisce la vittoria del Carroccio sulla mozione parlamentare sulla missione in Libia. Tra le novità tempi certi (e questo appare in contrasto con quanto affermato insede Nato oggi), in accordo con le Organizzazioni Internazionali ed i Paesi alleati, per concludere le azioni militari e razionalizzazione delle missioni internazionali cui l'Italia partecipa per evitare ulteriori aumenti della pressione fiscale. La mozione di maggioranza è firmata da Cicchitto, Reguzzoni e Sardelli.

L'impegno dell'Italia, ha chiarito lo stesso premier durante la riunione. «non deve comportare vittime civili». Il Cavaliere, racconta chi ha partecipato al vertice, avrebbe poi espresso profondo rammarico per la morte del figlio di Gheddafi. «Se lo hanno volutamente assassinato - è il ragionamento del Cavaliere - si tratterebbe di un fatto gravissimo» poiché non è questo l'obiettivo dei raid mirati.

Bossi: anche Silvio voterà il nostro testo
È Reguzzoni a spiegare ai cronisti l'esito dell'incontro uscendo da Palazzo Chigi: accolte le richieste della Lega e nel testo sono state inserite delle «aggiunte». Lo stesso capoguppo del Carroccio racconta poi che nel corso del vertice è stato "sentito" anche il leader della Lega, Umberto Bossi, dopo che ieri si era diffusa la notizia che non ci sarebbe stato nessun confronto ad Arcore tra il premier e il Senatur. Che stamane da Gallarate, dove è giunto per una visita ai militanti impegnati nella campagna elettorale, aveva formulato la sua previsione per il voto sulla Libia. «Passa la mozione della Lega e la voterà anche Berlusconi, perché a noi va bene e a lui non va male. Vado a Roma oggi e sentirò tra stasera e domani Berluscon».

Nessun nuovo balzello per finanziare impegno in Libia
Insomma, il Carroccio riesce a portare a casa il massimo risultato visto che la mozione, sottoposta al voto della Camera, sarà sostanzialmente quella predisposta dalla Lega con alcune modifiche. Restano però i punti nevralgici del testo leghista. A cominciare dalla data di fine missione. Il compromesso raggiunto nel corso della riunione prevede, secondo quanto ha riferito Luciano Sardelli, capogruppo dei Responsabili a Montecitorio, che il governo «in accordo con le organizzazioni internazionali dei paesi alleati fissi un termine temporale certo da comunicare al Parlamento entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi selezionati sul territorio libico».

La Russa: sì a riduzione missioni ma mai unilateralmente
La Lega ottiene poi garanzie anche sull'altro nodo, quello della copertura finanziaria della missione italiana. Non ci saranno, infatti, come chiesto ulteriori balzelli né un aumento delle accise sulla benzina (che pure era stato ventilato dalla maggioranza), ma le risorse saranno recuperate attraverso un alleggerimento della presenza italiana su altri fronti di guerra (Afghanistan e Libano, per cominciare). «Ci sarà una riduzione e una razionalizzazione delle missioni dell'Italia all'estero», assicura Reguzzoni al termine della riunione. A chiarire i termini dell'alleggerimento ci pensa poi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. «Se ci fosse non sarebbe una novità, perché al di là di questa missione c'è un impegno preso da tempo, anche con l'accordo del capo dello Stato, per ridurre gradualmente le missioni, con l'accordo delle organizzazioni internazionali, quindi mai unilateralmente».

Pdl: speriamo si arrivi a mozione unica
Ora spetterà a una riunione tecnica tra i capigruppo di Pdl, Lega e Iniziativa Responsabile, stilare un testo unico da sottoporre al voto di Montecitorio che, con molta probabilità, avverrà domani mattina. Visto che l'ordine del giorno prevede oggi prima l'esame del decreto anti-scalate e del Dl sull'una tantum alle forze dell'ordine. «Ci auguriamo che si arrivi a una mozione unica - commenta Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera -. Siamo in attesa di un incontro e vedremo la decisione finale. La riunione è stata comunque positiva». La mediazione in extremis, dunque, salva per il momento la maggioranza da un possibile capitombolo. (Ce. Do.)

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