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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2011 alle ore 18:39.

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Berlusconi: con Bossi nessuna incomprensione (Lapresse)Berlusconi: con Bossi nessuna incomprensione (Lapresse)

Silvio Berlusconi lancia Giulio Tremonti candidato «se mi tiro indietro» e ostenta sicurezza dopo il sì della Camera alla mozione Pdl-Lega sull'intervento italiano in Libia. Così, davanti alle telecamere di Porta a Porta, il premier ribadisce che l'asse con il Carroccio è sempre saldo. «Nessuna incomprensione» con Umberto Bossi, assicura il Cavaliere. «Con l'approvazione della mozione sulla Libia abbiamo dimostrato ancora a tutti, la solidità e la coesione della maggioranza contro le forti divisioni dell'opposizione». Forse i due si vedranno stasera dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi. «Le amministrative - aggiunge il premier - saranno un test politico e comunque vinceremo noi»:

Sui conti serve assoluto rigore, impossibile ora diminuire le tasse
Berlusconi torna poi anche sul rapporto con Tremonti, più volte evocato nei giorni scorsi come possibile "regista" della manovra leghista. «Ci sono delle situazioni di bilancio - spiega il premier che richiedono assoluto rigore e Tremonti non può inventarsi delle disponibilità che non ci stanno nel bilancio. Non è possibile per nessun paese - aggiunge quindi Berlusconi - in questo momento introdurre o pensare di introdurre una riduzione della pressione fiscale».». Parole che arrivano poco dopo le indiscrezioni su una possibile manovra correttiva dell'Economia. «A volte con Bossi ci sono delle dialettiche che molto spesso originano nei periodi elettorali a cui la Lega è molto sensibile. Ma poi alla fine si è sempre trovato un modo per ragionare bene e per arrivare a delle soluzioni condivise».

Terrorismo: c'è rischio ritorsioni, ma Al Qaeda è più debole
Lo sguardo del premier si allarga poi alla congiuntura internazionale e all'uccisione di Osama Bin Laden. GIà ieri Berlusconi aveva manifestato la sua preoccupazione per l'allerta attentati causato dalla morte dello sceicco del terrore. Esiste certamente il rischio di ritorsioni, sottolinea il Cavaliere, «ma al Qaeda ora è senz'altro più debole. Lo temono tutti i paesi democratici (un attacco terroristico, ndr), per questo ci teniamo bene con le antenne alzate. Ma avere eliminato Bin Laden significa avere tolto non solo l'uomo di punta di al Qaeda ma anche l'ispiratore di tutta la politica sovversiva di al Qaeda».

Immigrati: nessun spavento per qualche migliaio di persone
Infine un'annotazione sull'emergenza immigrazione. Berlusconi non esclude che quello che definisce «il vento della libertà e della democrazia che sta spirando forte nel Nord Africa» possa condurre ad una nuova ondata migratoria ma garantisce che quegli immigrati «cercheremo di distribuirli anche in tutta Europa» e soprattutto richiama l'Italia ai propri doveri di Paese avanzato: «Siamo un Paese di 60 milioni di abitanti e non dobbiamo avere paura dell'arrivo di qualche migliaio di persone». (Ce. Do.)

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