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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2011 alle ore 16:34.

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Berlusconi: impossibile taglio tasse. Se lascio Tremonti è il candidatoBerlusconi: impossibile taglio tasse. Se lascio Tremonti è il candidato

Silvio Berlusconi conferma il varo con il consiglio dei ministri di domani del decreto sviluppo, ma esclude che vi siano misure che possono condurre a una riduzione della pressione fiscale: «Non è possibile ridurre la pressione fiscale, per nessun Paese europeo in un momento in cui la crisi globale non è ancora del tutto alle spalle» spiega il premier in un'intervista a Porta a Porta.

Tremonti non può inventare risorse che non ci sono
Berlusconi rivendica al Governo «l'aver garantito la pace sociale, assistendo i cittadini che hanno perso il lavoro, con 34 miliardi a disposizione per la Cassa integrazione». E aggiunge: «il nostro Governo, soprattutto, non ha mai messo le mani nelle tasche dei cittadini». Il premier ricorda poi che l'attuale situazione di bilancio richiede «assoluto rigore». «Tremonti non può inventare delle disponibilità che nel bilancio non ci stanno».

Mistero sulla manovra correttiva da 7-8 miliardi
È mistero invece sulla manovra di mantenimento dei conti pubblici. Secondo fonti del Governo, il Tesoro starebbe lavorando a una manovra da presentare a giugno, dopo il pacchetto Sviluppo che sarà approvato domani dal consiglio dei ministri. Sempre secondo le stesse fonti, l'impatto della nuova manovra estiva dovrebbe essere di circa mezzo punto di Pil, cioè 7-8 miliardi di euro in due anni. Il decreto avrebbe l'obiettivo di rifinanziare le spese per le missioni all'estero e le assunzioni per i precari nella scuola.

Il Tesoro smentisce
A stretto giro di posta è arrivata però la precisazione del Tesoro, per bocca del sottosegretario Luigi Casero, che ha evidenziato «come non sia prevista nessuna manovra correttiva sui conti pubblici per il 2011, come già evidenziato nel Documento di economia e finanza approvato la settimana scorsa alla Camera e in approvazione al Senato». Pertanto, ha aggiunto Casero, «tutte le polemiche aperte dal Pd su manovre correttive e aumenti di tassazione sono strumentali e totalmente prive di fondamento».

L'annuncio infatti di una manovra correttiva entro giugno aveva sollevato subito le polemiche dell'opposizione. Lapidaria anche la risposta del ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani. Ai cronisti che li chiedevano una conferma sulla possibilità di una manovra da 7-8 miliardi entro giugno, il ministro ha tagliato corto, rispondendo così: «Non la confermo».

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