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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2011 alle ore 20:04.

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La sinistra italiana prenda esempio dalla lezione di Antonio Giolitti e sia credibile, affidabile e fornisca un'alternativa praticabile altrimenti resterà all'opposizione. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante un dibattito sulla figura di Giolitti con l'ex premier Giuliano Amato e il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari.

La sinistra sia affidabile e praticabile
«Chi fa politica a sinistra oggi - ha detto il capo dello Stato - dovrebbe leggere un testo di Giolitti che definisce l'alternativa come credibile, affidabile e praticabile: credibile - ha proseguito Napolitano citando testualmente le parole di Giolitti - nel senso di avere capacità di governo, affidabile nel senso di togliersi il sospetto, di volersi insediare al potere come alternativa senza alternativa e praticabile nel senso di avere realistici obiettivi da raggiungere e da realizzare con gradualità. L'alternativa, aggiunge Napolitano, «la si immagina così o si resta all'opposizione». «Sono passati 15 anni da questo scritto di Giolitti e Antonio non c'è più - ha concluso Napolitano - ma tutto questo resta vero».

C'è stato un impoverimento culturale dei partiti
Il capo dello Stato ha poi posto l'accento sul progressivo impoverimento culturale dei partiti. «Sono convinto che ci sia stato un più o meno graduale, e in alcune fasi alquanto brusco, grave impoverimento culturale dei partiti e un impoverimento della funzione formativa dei partiti stessi». Si è verificato, ha poi aggiunto Napolitano, un «divorzio tra politica e cultura», che è stato un «divorzio della politica dalla cultura, ma anche della cultura dalla politica». «Il rapporto, dunque, si è rotto da entrambi i lati», in un arco di tempo che si estende «non so agli ultimi dieci o venti anni».

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