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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 22:13.

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Un barcone con oltre 600 migranti è naufragato all'alba di ieri mattina davanti alle coste libiche, vicino Tripoli. Nell'incidente sarebbero morti
decine di migranti; altri si sarebbero salvati raggiungendo a nuoto la riva. La carretta sarebbe colata a picco subito dopo la partenza, a poche decine di metri dalla spiaggia, perché sovraccarica.

Secondo le testimonianze raccolte dal giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la Bbc, sarebbero stati recuperati 16 cadaveri di suoi connazionali, tra cui alcune donne e tre neonati, altri 32 risultano ancora dispersi. Il numero complessivo delle vittime, provenienti anche da altri paesi dell'area sub sahariana, sarebbe di gran lunga superiore. La notizia è stata confermata dall'ambasciatore somalo in Libia, Mohamed Abdiqani. Pare che il barcone con oltre 600 migranti sia partito un'ora dopo un'altra «carretta» che aveva un numero analogo di persone a bordo che è quella quasi certamente si tratta approdata in nottata a Lampedusa dopo essere stata soccorsa a circa venti miglia dall'isola dalle motovedette della

A Lampedusa intanto gli sbarchi sono proseguiti tutta la notte (solo ieri notte sono giunti sull'isola due barconi con a bordo 842 extracomunitari partiti dalla Libia), il ministro dell'Interno Roberto Maroni torna sull'accordo siglato nelle scorse settimane con le autorità tunisine. «Per la prima volta hanno fermato un barcone partito carico di clandestini e lo hanno riportato in Tunisia, è la dimostrazione che l'accordo tra i due governi funziona».

Maroni: guerra finisca presto o sbarchi quotidiani
Sulla Libia Maroni aveva detto: «Bisogna che la guerra finisca e finisca presto, bisogna trovare una soluzione che dia stabilità alla Libia, altrimenti saremo costretti ad assistere quotidianamente ad arrivi massicci di profughi sulle nostre coste». Mercoledì, ha aggiunto Maroni, sarà in Italia il suo omologo di Tunisi al quale consegnerà ufficialmente «quattro motovedette perché possano essere aumentati i controlli sulle coste tunisine nei confronti dei clandestini».

Altri sbarchi nei giorni scorsi
Nelle ultime 36 ore a Lampedusa sono arrivati oltre 1.100 immigrati, 1066 dei quali erano imbarcati sul traghetto "Excelsior" della flotta Grandi Navi Veloci, che dopo essere salpata da Cala Pisana in serata, ha fatto rotta verso Taranto. Venerdì nel primo pomeriggio era già arrivato un motopeschereccio con a bordo 248 migranti: tutti i migranti sono originari dell'Africa subsahariana e fra loro 14 donne e 4 minori.

Il sindaco: mai visti soldi di cui parla l'Ue
Intanto, alle prese con l'emergenza, il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis non risparmia critiche alla Ue, come pure al premier Berlusconi e alle sue promesse mancate. «Non abbiamo mai visto i soldi di cui parla il presidente della Commissione europea Manuel Barroso» e il «il premier Berlusconi sulla stampa ha affermato che «l'unica cosa che ancora manca a Lampedusa è la proprietà della mia casa». La realtà è ben diversa - dice De Rubeis -: Il meccanismo dello svuotamento dell'isola funziona. L'informazione da reality show, tuttavia, fa sembrare l'isola ancora in emergenza e ciò ci preoccupa». «Se non dovesse trovarsi un modo di convivere con gli arrivi - continua - chiederemo che i profughi soccorsi non tocchino il territorio lampedusano. Non possiamo rischiare di annullare un processo economico importante e di pagare i costi per tutto il Paese».


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