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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 14:53.

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Berardi e Mannini in un contrasto(LaPresse)Berardi e Mannini in un contrasto(LaPresse)

Era gennaio e su queste pagine virtuali scrivevamo della bella favola del Bologna. In piena crisi societaria, afflitto da debiti che avevano procurato anche l'handicap di tre punti in classifica, faceva sognare i propri tifosi. Malesani, intimidito solo dal suo parrucchiere e dalle mille insidie della lingua italiana, guidava un gruppo orgoglioso, trascinato dalle prodezze di un campione di razza pura qual è Di Vaio. Alla faccia degli stipendi che non arrivavano a fine mese, la squadra girava a mille e si issava nella parte alta della classifica, contro ogni pronostico.

Oggi, a tre giornate dal termine, il Bologna incapace di non stupire in un senso o nell'altro, è coinvolto nella lotta per non retrocedere anche se i 40 punti e una serie di scontri diretti dovrebbero garantire un margine sufficiente. Cinque sconfitte consecutive nelle ultime giornate hanno trascinato i rossoblù di nuovo in coda. Il giocattolo s'è inceppato forse all'indomani della splendida e vittoriosa partita giocata a Torino contro la Juventus.

Non a caso siamo partiti dagli emiliani, perché mai come quest'anno la lotta per la salvezza non solo riguarda molte più squadre del solito, ma coinvolge compagini che di solito conducono un altro campionato, di metà classifica se non oltre. Anche la quota salvezza potrebbe superare i 40 punti, mentre lo scorso anno ne sarebbero bastati 36 per restare nella massima serie.

L'esempio più eclatante riguarda la Sampdoria, attesa domenica alla partita dell'anno. La sfida con il Genoa ha il sapore di ultima spiaggia. Chi poteva pensare che la squadra partita dai preliminari di Champions potesse scivolare tanto in basso? Solo una prodezza di Mannini e la sciagurata difesa del Brescia hanno permesso ai doriani di mantenersi in linea di galleggiamento e presentarsi al derby con intatte speranze. Le partenze di Cassano e Pazzini non bastano da sole a spiegare il crollo della Samp che non ha saputo trarre beneficio nemmeno dal cambio di allenatore. Via l'ottimo Di Carlo per il buon Cavasin che passa le sue giornate tra discussioni per fortuna solo verbali con tifosi inferociti e prendendo a calcioni la panchina per le tante castronerie combinate dai suoi.

Solo Palombo e Zauri hanno garantito continuità. L'ultima partita ha messo in mostra una squadra capace di andare in confusione per un nonnulla, in taluni elementi nervosa oltre i limiti del lecito (leggi Pozzi). È certo che la Samp rischia, perché senza sostanza tecnica anche la grinta non basta. La difesa vista domenica scorsa, a partire dal portiere Curci, ha messo in evidenza limiti preoccupanti.

Un percorso simile a quello della Sampdoria pareva aver intrapreso il Parma, nonostante i tanti piedi buoni. Poi l'arrivo di Amauri e la tranquillità trasmessa dal nuovo tecnico Colomba, che ha sostituito Marino, hanno messo le cose a posto. Le tre vittorie consecutive (Inter, Udinese e Palermo) dicono assai sul ritrovato equilibrio di una squadra dal tasso tecnico troppo alto per essere invischiata nei bassifondi.

Di fatto la lotta per non retrocedere, al di là della matematica, riguarda cinque squadre, Catania, Cesena, Samp, Lecce e Brescia. In palio tre salvezze e due retrocessioni.

Catania
Gli etnei con 40 punti potrebbero aver già risolto il problema anche se le tre prossime partite, Brescia in trasferta, Roma in casa e Inter a San Siro sono ostacoli assai impegnativi. Tuttavia la formazione siculo- argentina è ben guidata e motivata da Simeone e non dovrebbe fallire l'obiettivo.
Possibilità di retrocessione: 5%.

Cesena
I romagnoli, ancora sotto choc per le due sberle ricevute in pieno recupero da Pazzini, sono in buona salute e lo hanno dimostrato mettendo sotto per novanta minuti l'Inter. Solo un calo finale e la sostituzione inopportuna di Giaccherini hanno mandato in tilt la squadra. Domenica la trasferta di Cagliari non appare proibitiva, così come l'ultima con il Genoa. Decisivo sarà l'incontro spareggio in casa contro il Brescia: la vittoria all'andata potrebbe rendere sufficiente un pareggio.
Possibilità di retrocessione: 30%

Sampdoria
Dopo il derby c'è il Palermo, squadra imprevedibile, e la Roma ancora in lizza per la Champions. Quattro teorici punti potrebbero anche non bastare. Negli scontri diretti i blucerchiati sono in vantaggio solo con il Bologna, in parità con Lecce e Cesena e in svantaggio con Catania e Brescia.
Possibilità di retrocessione: 40%

Lecce
La compagine di Di Canio stupisce per i suoi alti e bassi. Squadra veloce, è abile in trasferta dove ha colto ottimi risultati. Soprattutto i successi esterni contro Parma, Bologna e Samp, rafforzati dalla vittoria casalinga contro l'Udinese, parevano aver levato il Lecce dai guai. Nelle ultime tre gare un solo faticoso pareggio in extremis (Cagliari) e due sconfitte denunciano uno stato di forma non eccellente, ben lontano dalle giornate di gloria come quelle vissute nell'incontro con la Juve. Ad aggravare la situazione la pesante squalifica inflitta a Di Michele con la prova tv: tre turni e campionato finito per uno schiaffo rifilato a un giocatore del Chievo. Napoli e Lazio in casa e Bari in trasferta: i salentini dovranno fare miracoli contro le due pretendenti alla Champions , senza contare il derby pugliese con il Bari, dal risultato niente affatto scontato.

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