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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 19:27.

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Berlusconi: a Milano vinceremo. Nessun gelo col QuirinaleBerlusconi: a Milano vinceremo. Nessun gelo col Quirinale

«Non abbiamo dubbi, a Milano vinceremo». Non ha dunque dubbi il leader del Pdl Silvio Berlusconi, intervistato da "Studio aperto" a pochi giorni dal voto amministrativo. Il premier su Milano ha giocato una partita che va ben al di là del singolo voto amministrativo della città. «Non c'è nessun gelo con il Quirinale», dice poi il premier Silvio Berlusconi conversando con i cronisti a Villa Miani nel corso del 63mo anniversario della nascita dello Stato di Israele, dove va in scena anche una stretta di mano con Fini. Poi risponde ai giornalisti di non aver sentito il leader libico Gheddafi.

Nessun gelo col Quirinale
«Non c'é nessun motivo di distacco, come qualcuno ha detto, di gelo, tra Palazzo Chigi e il Quirinale», assicura Berlusconi. «Io ho parlato delle riforme costituzionali - spiega Berlusconi -che, tra l'altro, se riusciremo ad attuarle, entreranno in vigore tra alcuni anni».

«Un buon successo per l'Italia» le parole di Angela Merkel su Draghi «Siamo felici; un buon successo per l'Italia», dice il cavaliere commentando le parole positive del cancelliere tedesco Angela Merkel sulla candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Bce.

Test di valenza nazionale
Le amministrative, ribadisce il cavaliere, sono un test di valenza nazionale «perché sono tanti gli elettori chiamati alle urne. Ci sono grandi città come Milano e Napoli. In totale sono più di mille comuni e quindi é un test importante per portare il buon governo in questi comuni e città dove c'é ancora l'amministrazione della sinistra che normalmente ha fatto molto male. Tra tutti gli esempi cito quello di Napoli». Dal voto amministrativo «ci aspettiamo - aggiunge il premier - un forte impulso, un forte sostegno, al governo nazionale». Milano, dice «è la città simbolo dell'economia italiana, quella da cui è partita la nostra avventura di libertà».

Stretta di mano con Fini
Intanto, mentre Studio aperto trasmette la registrazione dell'intervista al premier, a villa Miani, a Roma, dove si festeggia il 63° anniversario dell'indipendenza di Israele, va in scena, dopo i botta e risposta dei giorni scorsi, una breve stretta di mano con il presidente della Camera Gianfranco Fini e la compagna Elisabetta Tulliani. «Tutto bene, si lavora», dice il premier.

Nuovo attacco alla sinistra
Da Studio aperto il Cavaliere sferra un nuovo attacco alla sinistra («la sinistra si sa non ha altra ideologia e politica che quella di più spese e più tasse»), poi torna a parlare della maggioranza in Parlamento, «molto più coesa politicamente e con la quale potremo certamente approvare quelle riforme indispensabili per il paese che sono la riforma della giustizia, la riforma dell'architettura istituzionale dello stato, con il dimezzamento del numero dei parlamentari, e la riforma tributaria».

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