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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 14:06.

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Sulle strade nel mondo muoiono 3.500 persone al giorno. Parte la campagna Onu per la sicurezza stradaleSulle strade nel mondo muoiono 3.500 persone al giorno. Parte la campagna Onu per la sicurezza stradale

ufficiosi di polizia e carabinieri, relativi al primo trimestre del 2011, indicano una riduzione della mortalità sulle strade intorno al 12 per cento. Se confermato, questo dato ci consentirebbe di raggiungere l'obiettivo europeo del dimezzamento del numero dei morti del 2001 con un anno di ritardo. Ma non bisogna di certo fermarsi, bisogna tenere alta l'attenzione delle istituzioni e dei media e agire in campo legislativo con interventi mirati, a cominciare dall'introduzione del reato di omicidio stradale». Altro problema segnalato dall'onorevole Valducci il forte ritardo con il quale i dati delle polizie locali giungono, mentre sarebbe utile una raccolta in tempo reale dei dati, comne fanno Polizia e Carabinieri.

Ogni euro per la sicurezza stradale ne fa risparmiare 20 di spesa sociale
Il presidente dell'Api, Gelpi ha ricordato che «la carenza di risorse non può giustificare l'immobilismo, perché un euro speso per la sicurezza stradale frutta 20 euro in risparmio di spesa sociale. si può evitare un sinistro fatale su 3 con investimenti finalizzati alla sicurezza delle infrastrutture».

Cinque i pilastri del piano delle Nazioni Unite
Il piano di interventi coordinato dalle Nazioni Unite si basa su cinque "pilastri", per ognuno dei quali l'Onu sollecita l'impegno dei governi nazionali: gestione della sicurezza stradale elaborando strategie, piani e obiettivi di sicurezza stradale a livello nazionale, sorretti da attività di raccolta dati e di ricerca, che consentano di studiare le misure più adeguate e di monitorarne l'implementazione e l'efficacia. Strade e
mobilità: incrementare la sicurezza delle reti viarie a tutela di tutti gli utenti della strada, in particolare di quelli più deboli (pedoni, ciclisti e disabili), tramite una valutazione metodica delle infrastrutture e una maggiore attenzione alla sicurezza nelle fasi di pianificazione, progettazione, costruzione e gestione. Veicoli: favorire l'adozione universale delle più avanzate tecnologie disponibili per la sicurezza attiva e passiva dei veicoli, attraverso l'armonizzazione di standard globali, programmi di informazione per i consumatori e incentivi per accelerare la diffusione dei dispositivi in grado di prevenire gli incidenti. Utenti della strada: sviluppare programmi per migliorare il comportamento degli utenti della strada. Sollecitare il rispetto delle leggi con nuove azioni formative e campagne di sensibilizzazione sulle cinture di sicurezza, i caschi per i conducenti di motocicli, la guida in stato di ebbrezza e il superamento dei limiti di velocità. Gestione post-incidente: migliorare la risposta alle emergenze post-incidente e la capacità dei sistemi sanitari e parasanitari di fornire alle vittime della strada cure efficaci e periodi di riabilitazione più adeguati.

Arriva anche un logo universale dell'iniziativa
È stato anche definito un logo universale di riconoscimento: il rombo giallo approvato dall'Onu con la dicitura "Decennio di iniziative per la sicurezza stradale", alla stregua del nastro rosso per la lotta mondiale all'Aids.

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