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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2011 alle ore 11:32.

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di Nicoletta Cottone

Calderoli conferma "una grossa sorpresa" annunciata ieri dal Senatur che sarà presentata da Berlusconi e Bossi
e dice che sul risultato elettorale ha pesato «il tradimento del demolitore Gianfranco Fini». Intanto per Giancarlo Gentilini, il leghista prosindaco di Treviso, Berlusconi deve passare la mano. E chiede che dopo i ballottaggi ci sia un nuovo governo guidato «da Tremonti o da Maroni».

La «grande sorpresa la prossima settimana
Ai microfoni di Mattino Cinque il ministro della Semplificazione ha detto che la prossima settimana ci sarà «una grossa sorpresa, che sto preparando e che verrà presentata dal presidente Berlusconi e dal ministro Bossi: é una sorpresa che credo cambierà completamente il modo di pensare dei milanesi e di tutti coloro che sono al ballottaggio».

Da luglio «il tradimento del demolitore Fini»
Sul «tradimento del demolitore Gianfranco Fini» Calderoli ha spiegato che «da luglio é partito uno scontro basato più sul gossip che sulla politica, con l'avvio di indagini sulla vita privata, un modo di fare politica che richiedeva la ricerca del singolo voto in Parlamento, che probabilmente agli elettori ha ricordato molto la Prima Repubblica. Noi avevamo detto chiaro e tondo a luglio che la risposta dovevano essere le elezioni, proprio per non avviare un periodo come quello a cui abbiamo assistito. Credo che il dover sopravvivere - adesso i numeri sono rientrati ma per un lungo periodo si é sopravvissuti - sia stato condannato da parte del cittadino, che con il primo turno ha voluto mandare un segnale. Ma sono assolutamente convinto che ai ballottaggi possa vincere il centrodestra».

Gentilini: la politica deve dare risposte alla gente
Pensa al dopo ballottaggi il leghista Gentilini, che in un'intervista su Repubblica, ha detto che la politica «non dà più risposte alla nostra gente» e «si va troppo dietro ai processi e agli interessi personali di Berlusconi». Invece la Lega deve dire «chiaro e forte che gli interessi del popolo vengono prima di tutto». A Milano, ad esempio, «si è perso tempo col processo breve, con la difesa dei comportamenti del presidente del Consiglio. Per questo una parte degli elettori leghisti non hanno votato la Moratti, e non solo loro». Se le possibilità di farcela al ballottaggio «sono ridotte al minimo» a Milano, per Gentilini non va meglio a Napoli dove «si tenta di vincere con un'idea quasi criminale», quella della sanatoria per le case abusive. «L'ho detto a Bossi, di stare coi piedi per terra. Di prendere atto della situazione» e di pensare a un altro al posto del premier. Anche perchè, se si dovessero perdere i ballottaggi «se non si riesce a governare, e senza guardare in faccia a nessuno, meglio stare all'opposizione».

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