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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2011 alle ore 12:49.

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Decentramento ministeri e Senato federale: Bossi punta sul pacchetto riforme (Ansa)Decentramento ministeri e Senato federale: Bossi punta sul pacchetto riforme (Ansa)

Recepito il messaggio degli elettori, la Lega tenta la svolta. La parola d'ordine è portare a termine le riforme. Decentramento dei ministeri, Senato federale e costi standard anche per i dicasteri. Ma soprattutto la riforma fiscale. Le prossime mosse della Lega sono svelate sulla Padania dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Parla di «patto di cambiamento», sottolinea che «serve la vera svolta». E in 20 mesi. Una missione che Calderoli definisce "possibile". Sul voto milanese per il ministro ha pesato gli ultimi mesi di governo, «dove ha regnato il caos generato da Fini».

Bossi: porteremo due ministeri a Milano
Giunto a Varere se la festa della Polizia il Senatur ha ribadito che due ministeri saranno portati a Milano. E ha elencato tra le «riforme necessarie» dopo l'approvazione del federalismo fiscale, proprio quella che introduce il «decentramento dei ministeri. È dovuta venire la Lega per realizzare i sogni».

Berlusconi conferma il decentramento
Cìè un accordo fra il Senatur e il premier. Dai microfoni di Telelombardia il Cavaliere ha infatti confermato il decrentramento. « Con Bossi - ha detto Berlusconi - abbiamo pensato di continuare la nostra attività di governo, abbiamo pensato anche a qualche decentramento per alcune funzioni di governo». E ha detto che la Lega è un alleato solido, leale «che ha la consapevolezza della non esistenza, al di fuori dell'alleanza con noi, di nessuna possibilità per dare all'Italia un governo stabile».

Tremonti se vuole può ridurre le tasse
«È passato il federalismo fiscale che diminuisce il costo dello stato, quindi Tremonti se vuole può anche ridurre le tasse. Prima non si poteva, oggi si può», ha detto ancora Bossi ai microfoni di Sky Tg24.

Per Casini le promesse mirabolanti del premier non servono
Per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, il premier lanciando una controffensiva in tv con una raffica di interviste «non ha ancora capito che non deve fare promesse mirabolanti tipo quella dello spostamento di ministeri che non si capisce se è ridicola o solo folle, ma dovrebbe essere serio. Mi sembra che non l'abbia capito e che continui a sbagliare». Per il leader dell'Udc il premier continua a non capire. «Pensa che il 47% dei milanesi che ha votato Pisapia sia reclutabile tra zingari, extracomunitari e amici».

Alemanno: ministeri al Nord? Pure balle
Le promesse della Lega di spostare i ministeri al Nord sono «pure balle». Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, spiega di aver ricevuto «garanzie assolute» sulla permanenza delle sedi nella capitale, «dal premier, dai capigruppo Pdl e da tutta la realtà governativa che risponde al Pdl. Ribadisco, ha detto Alemanno, che «sia alla Lega, sia al Pd che sotto sotto ci spera per poter far un po' di speculazione elettorale, che queste sono delle pure balle: i ministeri non si muovono e non si possono muovere». Al di là di annunci e lanci «Roma è capitale secondo Costituzione e i ministeri e tutte le agenzie nazionali che qui hanno sede non si spostano e non si possono spostare. Il Pdl è il primo garante di ciò».

La Polverini boccia il decrentramento dei ministeri
Il governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, si schiera contro l'ipotesi di trasferimento di alcuni ministeri da Roma, ventilata dal ministro leghista Roberto Calderoli. «È semplicemente una proposta insensata, non c'è alcuna necessità di trasferire ministeri da Roma, mettendo in difficoltà lavoratori e famiglie. La Lega insiste su un falso problema, capisca piuttosto che in questo momento, anche alla luce dei risultati elettorali, non serve e è solo dannosa questa politica di divisione del Paese».

L'opposizione parte all'attacco sul trasferimento dei dicasteri
Il Pd romano nella mattinata aveva chiesto al sindaco Alemanno di opporsi all'ultima «follia del governo Berlusconi-Bossi - ha detto il segretario romano del Pd, Marco Miccoli, é quella di trasferire immediatamente alcuni ministeri da Roma a Milano. Si tratta di un'idea anti-economica, che aumenterebbe i costi per i cittadini e le lunghezze burocratiche». Per il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, «Calderoli che s'inventa sorprese pirotecniche e scopiazza Berlusconi, promettendo meno tasse, riforme e lo spostamento dei ministeri al Nord, é la sintesi di una maggioranza logora, senza idee, incapace di andare oltre la solita vecchia e vuota propaganda e a cui gli italiani hanno da tempo smesso di credere». Una mossa «disperata della premiata ditta Berlusconi-Bossi, per il senatore Idv, Stefano Pedica.

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