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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 19:43.
Credo che il codice unico fiscale possa vedere la luce a partire dal 2013: lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della registrazione della puntata di «Porta a Porta» andata in onda ieri sera, sottolineando che la riforma porterà alla «abrogazione di una infinità di leggi» che rendono difficile persino il lavoro di commercialisti e fiscalisti.
Il premier ha poi ribadito che «Non c'è nessuna possibilità che ci siano altre soluzioni» rispetto al Governo attuale. «Vorrei rassicurare tutti - ha rilanciato il premier - sul fatto che l'alleanza tra Pdl e Lega rimane l'unica alternativa e l'unica alleanza di Governo possibile» e «vorrei assicurare tutti che il Governo è forte di una maggioranza che lo sostiene e che porterà a termine la legislatura, facendo le riforme che sono indispensabili».
Manovra da 40 miliardi? «Non è così»
Berlusconi ha risposto «Non è così» a una domanda sulla necessità di arrivare al pareggio di bilancio nel 2014 escludendo che si tratterà di un intervento da 40 miliardi come emerso in questi giorni. «Dobbiamo tendere a ridurre il deficit per il 2015 - spiega - siamo già in una buona situazione e quest'anno sarà al 4,3%». E anche per la riduzione successiva del debito (46 miliardi l'anno a partire dal 2015) spiega che «sarebbe impossibile». E che siamo chiamati piuttosto «a una gestione accorta del debito pubblico».
Il blocco mediatico della sinistra ha portato al ballottaggio la Moratti
Parlando invece delle elezioni amministrative e in vista dei ballottaggi, Berlusconi ha individuato nel «blocco mediatico di sinistra» la causa della non vittoria al primo turno a Milano di Letizia Moratti: «Abbiamo contro un blocco mediatico terrificante, a partire dal Corriere della Sera, da Sky e La7 e le trasmissioni Rai pagate con i soldi di tutti che stanno con la sinistra».
E sul fatto di aver preso meno preferenze personali a Milano rispetto alle scorse amministrative, ha rilanciato: il problema è il sistema di voto e la scheda elettorale: «Ho preso meno preferenze - attacca - perché chi faceva la croce sopra al simbolo del Pdl con il nome della Moratti, poiché era riportato anche il mio nome, credeva di avermi dato la preferenza».
Una stoccata anche a Giuliano Pisapia: «Ha presentato leggi a tutela dei terroristi, di eversori e per l'eutanasia». Secondo il premier Pisapia non sarebbe in grado di amministrare Milano «perchè non ha amministrato nemmeno un'edicola» e invece «Moratti e Lettieri per Napoli hanno gestito aziende con fortissima capacità». Ce ne è anche per Luigi De Magistris, i cui elettori, secondo il premier, sono «senza cervello», e per i magistrati: «Oggi in questo sistema malato la sovranità è di magistratura democratica e i suoi pm».
Abbiamo la legge elettorale migliore del mondo
Berlusconi ha poi sottolineato come il Pdl non debba lamentarsi «più degli altri partiti che hanno avuto tutti dei cali assolutamente importanti. Il Pd è sceso al 21,86%. È addirittura letteralmente crollato in regioni come Campania, Lazio e Calabria, mentre è andato meglio al Nord». Colpa dell'attuale legge elettorale? «Gli elettori - spiega il premier - sono poco sensibili a questi tecnicismi». Detto questo, Berlusconi afferma di credere «nel bipolarismo e noi riteniamo che questo sia il miglior sistema elettorale del mondo».
Un chiarimento anche sulla promessa a Napoli di non abbattere le case abusive: «Non ho detto aboliamo le demolizioni, ho detto rinviamo il termine dell'inizio delle demolizioni alla fine dell'anno» per utilizzare «i mesi mancanti per riflettere su nuovi strimenti urbanistici e nuovi strumenti ambientali».
Attacchi ad Annozero e Agcom
Il premier ha attaccato infine Annozero «una terrificante trasmissione» e definito «una follia» la decisione di Agcom di multare i tg Rai e Mediaset che lo hanno intervistato venerdì scorso. Secondo il Cavaliere, che ha spiegato di aver ricevuto le richieste in contemporanea dai telegiornali sanzionati, la «par condicio é una norma liberticida». Con questo chiarimento: «Sono stato in ogni tg tre minuti e mezzo, mi hanno fatto tre domande, ho fatto risposte di un minuto».
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