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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 14:27.

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Terremoto a l'Aquila: rinviati a giudizio per omicidio colposo sette componenti della commissione Grandi rischiTerremoto a l'Aquila: rinviati a giudizio per omicidio colposo sette componenti della commissione Grandi rischi

Sette componenti della Commissione grandi rischi sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo plurimo per avere, secondo l'accusa, al termine della riunione tenuta all'Aquila il 31 marzo del 2009, sei giorni prima del sisma, fatto dichiarazioni rassicuranti che avrebbero indotto molti aquilani a restare nelle loro case. Lo riporta il quotidiano locale Il Centro. Il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Romano Gargarella, ha quindi accolto le richieste del Pm Fabio Picuti della Procura dell'Aquila.

Il rinvio a giudizio è stato disposto nei confronti di Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Franco Barberi, presidente vicario della Commissione grandi rischi, Bernardo De Bernardinis, vice capo del settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Gian Michele Calvi, direttore della fondazione Eucentre e responsabile del Progetto case, Claudio Eva ordinario di Fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio Rischio sismico del dipartimento di Protezione civile. Il processo inizierà il 20 settembre di fronte al tribunale dell'Aquila in composizione monocratica.

La battaglia dei familiari delle vittime
Nell'agosto del 2010 una trentina di famiglie delle vittime del sisma dell'Aquila ha avanzato richieste di risarcimento danni alla Presidenza del Consiglio dei ministri per complessivi 22 milioni e mezzo di euro. L'atto di citazione per responsabilità civile è stato presentato presso il Tribunale civile dell'Aquila dagli avvocati del foro aquilano Maria Teresa di Rocco e Silvia Catalucci. L'iniziativa legale si basa proprio sulle risultanze del lavoro della Commissione Grandi Rischi riunita all'Aquila il 31 marzo 2009, a cinque giorni dalla tragica scossa, in particolare in riferimento ai messaggi rassicuranti lanciati dai protagonisti di quel summit alla popolazione aquilana che era alla prese con uno sciame sismico da alcuni mesi. Il risarcimento in sede civile è stato inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, perché la Commissione Grandi Rischi è organo consultivo della presidenza dell'esecutivo.

Nel terremoto che la notte del 6 aprile 2009 distrusse il centro storico de l'Aquila e tanti paesi dell'Abruzzo e del Lazio, sono morte 308 persone, con circa 1.600 feriti, di cui 200 gravissimi. Il capoluogo abruzzese è ancora una città fantasma.

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